Al di là del minoritario e poco convinto dibattito istituzionale su amnistia e indulto, una volta tanto ad esprimersi sarà, oggi, chi il carcere lo subisce. A Roma questo pomeriggio, a partire dalle 18 alla Libreria del Cinema in via dei Fienaroli 31d a Trastevere, un dibattito permetterà agli attori-detenuti della compagnia “i Liberanti” della Casa Circondariale di Lauro (Avellino) – insieme ai parlamentari Roberto Giachetti (Margherita), Giovanni Russo Spena (Prc), Gabriella Pistone (Pdci) – di parlare dei connotati classisti della legge ex-Cirielli, di condizioni di reclusione e rivendicazioni. All’ingresso verrà chiesta una libera sottoscrizione per contribuire alle spese della trasferta di questi ragazzi, arrivati nella capitale a spese proprie. Sarà anche possibile procurarsi l’agenda “Scarceranda”, curata ogni anno da Radio Onda Rossa (per ogni copia acquistata, un’altra automaticamente va ad un detenuto). Alle 20, al Teatro Belli (Piazza Sant’Apollonia 11/a), a pochi passi dalla libreria, verrà proiettato il documentario Codice a sbarre di Ivano De Matteo. A seguire, lo spettacolo teatrale La zattera, tratto da In alto mare di Slawomir Mrozek, proposto dagli stessi “Liberanti”: tre naufraghi si accordano su chi dovrà essere mangiato dagli altri due («è affondata la civiltà, la fiducia nei confronti della politica come possibilità di mediazione, l’etica e la giustizia sociale. E’ il momento della guerra di tutti contro tutti»).
Un’iniziativa nata grazie alla convergenza di volontà ed energie di soggettività provenienti da percorsi differenti. Ivano De Matteo, quindici anni di teatro alle spalle come attore-regista, autore di documentari e del film come Ultimo stadio, il 5 Giugno 2004 a Piazza Trilussa a Roma – sovvertendo i canoni del Grande fratello – mise in scena una cella formato reale quattro metri per quattro con angolo cucina, bagno, pareti in plexiglas e sbarre. All’interno, quattro ex detenuti, differente età ed etnia, seguiti da una vera guardia carceraria, da una cinepresa e dal pubblico per tre ore. Il regista ne ha ricavato un girato di ventisei minuti, comprendenti una sintesi delle riprese arricchita da interviste ai protagonisti che ci fanno calare nel percorso di quanti hanno attraversato il labile e mobile confine della legalità. Così ci si accorge che per una “modica quantità di hashish” ci si può ritrovare accanto a chi sta scontando l’ergastolo per omicidio. In un'”università del crimine” dove per farsi rispettare si deve subito imparare a non subire da nessuno. Comincia una vita in perenne attesa, e se si ha moglie e figli dolore si aggiunge a dolore. Sovraffollamento, perquisizioni, pestaggi, trasferimenti, autolesionismi, pasti accanto al cesso. Poi, comunque, una volta usciti il marchio rimane addosso. Tra sorriso e commozione, De Metteo con affetto raccoglie la voce dei suoi personaggi che ci interrogano sulla giustezza dell’umiliazione, chiedendo solo una possibilità di riscatto: potendo impiegare un tempo immobile seguendo un corso, scoprono ad esempio il piacere di suonare il pianoforte.
Il regista, girando l’Italia per far vedere questa sua opera, durante una delle tappe è stato contattato da Maria Luisa Palma, direttrice della Casa Circondariale di Lauro, la quale gli ha proposto una proiezione nella struttura. Si tratta di un penitenziario sperimentale che ospita circa sessanta detenuti recidivi – da cui la difficoltà per ottenere i permessi per la giornata odierna – per reati legati alla tossicodipendenza. Con celle aperte, la possibilità di utilizzare computer ed internet, diverse attività (tra cui musica, teatro, pizzeria). La compagnia “i Liberanti”, nata nel 2000, diretta da Alessandra Cutolo, finora ha rappresentato testi di Beckett, Euripide, Pasolini, e con De Matteo l’idea di alimentare la reciproca conoscenza e realizzare qualcosa insieme è venuta naturale. Trovata la disponibilità di due luoghi, grazie alla sensibilità del regista Piero Piccioni (che ha messo a disposizione la Libreria del Cinema) e di Millo Lerici (per il Teatro Belli), superati diversi impedimenti burocratici, l’evento ha potuto prendere forma.
De Matteo ieri sera è andato a dormire nel carcere di Lauro per filmare, da stamattina, tutta la giornata della compagnia, dal viaggio al suo esordio a Roma. Materiali ed esperienze che si aggiungono a quanto già visto e filmato, in un prezioso lavoro di passione, coscienza civile e testimonianza.