Fo: candidato di tutti, non del Prc

La sua, più che un’assenza, è stata un’assenza-presenza. Nel senso che quella sedia vuota si è notata eccome. Dario Fo, candidato ufficiale di Rifondazione e del mondo delle associazioni alla poltrona di sindaco di Milano, ieri mattina non è andato alla conferenza stampa che Fausto Bertinotti ha tenuto nella capitale lombarda. Proprio per lanciare la sua candidatura. Niente di personale col leader del Prc, come subito ha chiarito l’attore, premio Nobel per la letteratura. «Con Fausto ci siamo anche sentiti più volte, e i nostri rapporti sono splendidi».
Però, al di là di «alcuni impegni personali presi in precedenza», in Fo c’era anche una volontà chiara: «Chiarire che non sono il candidato di Rifondazione. No, io rappresento tutto un mondo che è fatto di associazioni, volontariato e società civile. Insomma, correrò alle primarie come candidato dell’Unione».
Ma l’attore ha qualche dubbio anche sulla «serietà delle primarie che si terranno a Milano. Si capisce già che questa corsa sarà pilotata dai poteri forti. Basta vedere Ferrante, alias Ruzante – sì, oramai chiamo così il mio sfidante – con chi va a pranzo, con chi si vede: tutti poteri forti, speculatori, affaristi. Persino chi ha curato l’immagine di Albertini. Che scelta è questa? Però io non demordo. E come campagna elettorale interpreterò gli spettacoli che sto creando in questi giorni per raccontare il malaffare che regna a Milano».