Fischi al sindacato “vergogna, vergogna”

Dolore e rabbia contro le stragi sul lavoro
Almeno 10mila in piazza. Bertinotti in testa, gli operai protestano: «No alla passerella di politici»

TORINO – «Assassini, chi mi ridà mio figlio? Dov’erano gli estintori? Assassini». In prima fila nel corteo a Torino, il papà di Bruno Santino, una delle quattro vittime del rogo alle accierie ThyssenKrupp, un giornale in mano con la foto del figlio, continua a ripetere queste frasi. C’è tanto dolore alla manifestazione di Torino, ma anche rabbia e qualche tensione con i numerosi cameramen e giornalisti presenti, mentre il corteo sfila nelle vie del centro cittadino con i negozi chiusi per lutto e in un silenzio quasi irreale della città. In piazza almeno 10 mila persone, guidate dagli operai dell’azienda. In modo imprevisto, la manifestazione non si concluderà ma fino alla sede dell’Unione industriale. Dietro questa decisione presa dagli organizzatori il timore che

CONTESTATO RINALDINI (FIOM) – Alla fine della manifestazione sulla sicurezza per l’incidente della ThyssenKrupp ha preso la parola il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini e la piazza lo ha contestato al grido di ’vergogna, vergogna’. “Siamo tutti travolti da un sentimento di dolore ma anche di rabbia – ha detto Rinaldini tra le urla dei lavoratori – noi non siamo di fronte a morti bianche, ma ad un omicidio, ad una strage. Qui c’è un’azienda che ha voluto spremere fino all’ultimo. Devono essere colpiti e perseguiti i responsabili di questa strage”. Rinaldini ha poi continuato rivolgendo un appello all’Esecutivo: “Diciamo al Governo che non ci sono giustificazioni finanziarie per prendere le misure necessarie. Noi dobbiamo evitare che passati tre-quattro giorni tutto torni come prima. Abbiamo dichiarato per venerdì uno sciopero generale per tutta la categoria”.

IL SUPERSTITE: NESSUNO DOVRÀ DIMENTICARE – Un lungo applauso è scoppiato in piazza Castello, a Torino, davanti alla Prefettura, quando Antonio Boccuzzi, l’unico lavoratore scampato all’incendio della ThyssenKrupp, ha preso la parola. «Antonio, Roberto, Angelo, Bruno. – ha cominciato Boccuzzi ricordando i colleghi morti – siete sempre davanti ai miei occhi. Ho il dovere di andare avanti di testimoniare cosa è successo. L’orrore incredibile di quello che ho visto è paragonabile solo ad un inferno. Nessuno questa volta potrà permettersi di dimenticare». Boccuzzi, che ha chiesto alla piazza due minuti di silenzio per i colleghi morti, per quelli feriti, per quanti ogni anno muoiono per incidenti sul lavoro, ha rivolto poi un invito alla piazza e alle istituzioni: «Di essere vicini alle famiglie dei nostri compagni che non ci sono più e andare avanti per far valere i nostri diritti, per far sì che da domani andare a lavorare non sia come andare in guerra». (AGI) Chc/Msc (Segue) 101130 DIC 07 NNN

LACRIME – Un lungo abbraccio c’è stato fra il papà di Bruno e la zia di un altro degli operai morti, Roberto Scola. «Abbiamo il cuore straziato – dice la signora Giovanna – non ci sono più parole, né per noi nè per le famiglie di chi sta lottando per la vita. Noi chiediamo giustizia perchè non si può mandare i figli a lavorare e non vederli tornare, non si deve lavorare per morire, ma per vivere, anzi oggi direi per sopravvivere». La zia di Scola ricorda che «Roberto era tutto per la sua famiglia, non sapeva se rimanere a fare quel lavoro oppure no, e adesso è finito così. Anche se ho visto con i miei occhi come l’hanno ridotto, ancora non ci credo».

BERTINOTTI – «Bisogna ridare dignità al lavoro» ha dichiarato il presidente della Camera Fausto Bertinotti, appena arrivato a Torino. «Il lavoro è stato marginalizzato per troppi anni, deve tornare al centro della vita pubblica del Paese», ha aggiunto Bertinotti, ex sindacalista, visibilmente commosso.

FERRERO – Il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, partecipando al corteo, ha dichiarato: “Bisogna applicare le leggi già approvate dal Parlamento e non ancora entrate in vigore. Bisogna anche mettere i soldi per fare i controlli”. Ferrero ha poi auspicato che il Consiglio dei ministri di domani faccia un passo in questa direzione: “Spero che domani il Consiglio dei ministri approvi tutti i provvedimenti in programma”.
L’incidente di Torino potrebbe accelerare il faro da parte del governo di alcuni provvedimenti per combattere il fenomeno delle morti sul lavoro, previsti originariamente entro maggio. Ieri una fonte del ministero del Lavoro ha detto che il consiglio dei ministri di domani potrebbe varare un decreto legge ad hoc. Il sottosegretario al Lavoro Antonio Montagnino, pur ritenendo “poco probabile” che Palazzo Chigi vari già domani le nuove norme con un una procedura d’urgenza, ha però annunciato oggi stesso che il governo invierà oggi le prime bozze del decreto legislativo previsto dalla nuova legge sulla sicurezza del lavoro, alle parti sociali, alle Regioni e agli enti interessati.
Al corteo partecipa anche il vice segretario del Pd Dario Franceschini, sindaco, presidente della provincia e presidente della Regione. “Questa è una manifestazione di lutto e cordoglio”, ha detto a Reuters Ciro Argentino, rappresentante della Fiom Cgil nella Rsu della ThyssenKrupp. “I compagni e le famiglie dei lavoratori chiedono giustizia e che non si abbassi l’attenzione mediatica”.

L’INCHIESTA – Ieri, intanto, dopo che la magistratura torinese ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose — al momento non si ha conferma che dirigenti della ThyssenKrupp siano però iscritti sul registro degli indagati –, l’azienda ha affermato in una nota che le cause dell’incendio non sono ancora note e non è confermata alcuna violazione delle misure di sicurezza. “Le cause precise dell’incendio sono tuttora in corso di accertamento e, al momento, non c’è alcuna conferma che, all’origine dello stesso, vi sia la violazione di standard di sicurezza”, dice il comunicato diffuso ieri dalla società tedesca. “Nonostante la produzione dello stabilimento torinese sia progressivamente diminuita a solo il trenta per cento delle sue capacità produttive la ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni non ha mai smesso di effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti del sito torinese”.