Fiera di Milano, 313 operatori costretti al nero

Roma e Milano unite da uno stesso «irregolare» destino. Cominciamo dai fatti di Milano. Sono 11 gli imprenditori denunciati nell’ambito dell’inchiesta compiuta dalla Fiamme gialle per il reato di «somministrazione abusiva e fraudolenta di manodopera» in violazione della legge 30. L’indagine riguarda gli appalti di servizio relativi all’attività del nuovo Polo fieristico di Rho-Pero di Milano. A seguito del blitz fatto scattare lo scorso settembre, si è arrivati alla scoperta di 313 lavoratori italiani e stranieri tutti in nero. Erano impiegati da una struttura «a cupola»: un’azienda romana che ha l’appalto dalla Fiera, e che a sua volta riappaltava a 9 società lombarde. Nessuno di loro è mai comparso sul libro paga dell’azienda titolare del servizio, comunque regolramente registrata come operante nella Fiera. Secondo la Gdf erano tutti «impiegati irregolarmente, a 6,50 centesimi netti l’ora, con turni di servizio massacranti, riconducibili alla società appaltatrice del servizio di viabilità interna». «Quanto emerso non ci sorprende – dice Antonio Lareno, portavoce della Cgil di Milano – Siamo invece convinti che i casi denunciabili aumenterebbero se le indagini venissero estese agli altri settori del servizio interno della fiera, ossia il sistema di accoglienza e di ristorazione, la manutenzione e l’allestimento. Un giro di attività che coinvolge più di 1200 persone». Sul giudizio critico di Lareno pesa l’atteggiamento «freddo» dimostrato finora dalla società indagata. Sistema Fiera si sarebbe infatti rifiutata di siglare un protocollo da sempre sollecitato dalla stessa Cgil – cosa invece avvenuta con il settore edile – utile a sopperire alle mancanze «causate da un esercizio carente di sorveglianza da parte degli organi ispettivi». La Fiera, comunque, ha annunciato l’istituzione di un Osservatorio sul lavoro nero.
Intanto, promossa come una nuova e diversa modalità di comunicazione, si prepara ad uscire in questi giorni la campagna «Esci dal nero. Conviene», promossa dal ministero del Lavoro insieme alle Direzioni regionali del lavoro e alle sedi centrali/regionali di Inail e Inps. Il giorno dedicato alla lotta al lavoro sommerso sarà il 26 aprile: l’obiettivo è riposto nella «nascita di una nuova cultura del lavoro legale e trasparente e la promozione di opportunità regolamentate da legge».
Passando al Lazio, ieri mattina il comandante della guardia di finanza regionale ha presentato i dati riguardanti i casi di lavoro sommerso o irregolare scoperti nei primi tre mesi di quest’anno: sono venuti alla luce 1.803 casi . Gli stessi dati avevano confermato complessivamente 2.062 abusi nel 2006, con un incremento del 50% rispetto ai quanto accaduto nel 2005. Sempre del 2006 sono le cifre sui controlli in materia di spesa pubblica, che hanno permesso di accertare danni erariali per oltre 250 milioni di euro, e che hanno portato alla denuncia di 483 persone.