Festa do Avante: una festa di popolo

È difficile quantificare i partecipanti alla festa de l’Avante, l’organo del Partito Comunista Portoghese, che si è tenuta dal 3 al 5 settembre ad Amora, un cittadina alla periferia di Lisbona lambita dal fiume Tejo. Per tre giorni le strade dell’ampia area dove si svolge la Festa straboccavano di gente, in larga parte giovani, molti dei quali affollavano i campeggi contigui alla festa, organizzati dalla Gioventù Comunista Portoghese.

Per chi si è inoltrato nei pressi della festa i giorni immediatamente precedenti all’apertura, sarà rimasto sicuramente colpito dal vedere lunghe file di migliaia di ragazzi che, zaino in spalla, facevano ore di coda per poter entrare al campeggio e montare la propria tenda. Ma questa, in fondo, è la forza del Pcp e della Festa de l’Avante: quella di essere capaci di organizzare una grandissima festa popolare e della gioventù che richiama centinaia di migliaia di persone da tutto il paese, diventando un vero e proprio evento che, nei numeri, nella proposta artistica e culturale e, soprattutto, in quella politica, costituiscono uno degli eventi principali della vita politica e sociale portoghese.

La Festa de l’Avante è concepita in maniera molto diversa da quelle a cui siamo abituati nel nostro paese. Per partecipare, infatti, c’è un ticket di ingresso (circa 20 euro prima dell’inizio della festa, circa 30 a festa iniziata) che dà il diritto di accedere all’area della festa (immenso: con stand, strutture sportive, un lago, un teatro, diversi palchi per concerti e spettacoli,….), all’interno della quale per tutto il giorno si alternano eventi politici, culturali, artistici e gastronomici. Ma la Festa è anche un esempio di costruzione del partito e della militanza. Infatti un evento del genere è possibile grazie al contributo volontario di centinaia di militanti che prestano il loro lavoro alla realizzazione della festa non solo nei tre giorni aperti al pubblico, ma già nei mesi precedenti. Vengono organizzate infatti giornate di lavoro volontario che hanno uno straordinario valore educativo per tutti i militanti ed i simpatizzanti che vi partecipano e sono un ammirevole esempio di costruzione di un partito comunista che lavora per stringere sempre più legami con le masse, che coltiva lo spirito combattivo nelle lotte ed il rigore nell’affermazione della sua identità comunista e proletaria.

Anche se la struttura di base della festa è la stessa, negli anni gli stand, la loro disposizione ed il design è completamente diverso, visto che essi vengono riprogettati e ricostruiti ogni anno. E così la folla festante che partecipava all’evento ha trovato, come ogni anno, una festa colorata ed accogliete con tantissimi stand gastronomici e culturali provenienti da tutte le regioni del Portogallo, lo Spazio Internazionale dove erano presenti stand politici e gastronomici di oltre 30 Paesi (per l’Italia c’era uno stand unitario del Partito della Rifondazione Comunista e del Partito dei Comunisti Italiani) ed un palco centrale (il più grande d’Europa permanentemente montato), con spettacoli di musica classica e popolare e sede del comizio di chiusura, tenuto dal segretario generale del Pcp Jerónimo de Sousa, dal direttore de l’Avante e da un rappresentate della Gioventù Comunista Portoghese.

Nel 2010 ricorre la 34esima edizione della Festa e la 20ma edizione nella stessa area. Voluta fortemente da Alvaro Cunhal, storico segretario del Pcp, tutta l’immensa area della Festa è stata acquistata dal partito come risposta ai tentativi del governo di impedire la realizzazione della festa dei comunisti. Grazie ad uno sforzo economico dei militanti e dei simpatizzanti, una capillare campagna di sottoscrizione ha permesso l’acquisto del terreno dove sorgono anche altre strutture (esterne all’area della Festa) e dove hanno sede uffici, magazzini, dormitori e la scuola di partito. Ma i tentativi per impedire un evento così poderoso da parte del governo continuano. Recentemente infatti in Portogallo sono state varate nuove leggi sul finanziamento ai partiti che mirano a colpire il Pcp. Paradossalmente infatti queste leggi impongono un tetto massimo di denaro che i partiti possono raggiungere con l’autofinanziamento, cercando di colpire quindi proprio il Pcp che, unico nel panorama portoghese, ha la forza e la capacità di un autofinanziamento poderoso, indispensabile per l’autonomia politica e finanziaria del partito.

Nel comizio di chiusura, il segretario Jerónimo de Sousa ha toccato diversi aspetti del quadro internazionale, europeo e nazionale. Centralità viene data al partito, al suo profilo politico ed ideologico ed alla sua capacità di profondo legame con il popolo ed alle campagne politiche e sociali dei prossimi mesi. La prima è la costruzione della mobilitazione contro il vertice Nato che si terrà a fine Novembre a Lisbona, nel quale verrà lanciato il nuovo concetto strategico che marca in modo ancora più militarista ed aggressivo la politica dell’Alleanza Atlantica. A questo si aggiunge una mobilitazione sociale organizzata dal sindacato CGTP per contrastare la politica di tagli e sacrifici imposta dal governo (a guida socialista). Ma un banco di prova politico molto importante sarà quello delle elezioni presidenziali di gennaio prossimo. Al presidente uscente (di destra), sicuramente ricandidato, si contrappongono due candidati: quello sostenuto dal Partito Socialista e dal Blocco di Sinistra (formazione di sinistra alternativa, membro della Sinistra Europea) e Francisco Lopes, candidato del Pcp. Il Pcp infatti ha scelto di presentare un proprio candidato al fine di sottolineare la distanza dalle politiche antisociali ed antipopolari portata avanti tanto dalla destra, quanto dal Partito Socialista. Questa scelta mette in evidenza come i comunisti portoghesi abbiano scelto di mettere in campo una candidatura legata “ai valori di Aprile (la liberazione dalla dittatura di Salazar – ndr), patriottica e di sinistra, in grado di incarnare le aspirazioni dei lavoratori, dei giovani e del popolo, per una vita migliore, aperta alla partecipazione di tutti i sinceri democratici. Ciò rientra negli obiettivi di rottura con la politica di destra e la volontà di affermare una altro modo per conseguire la costruzione di un Portogallo progressista, sviluppato e sovrano”.