L’ERNESTO: Quali sono le motivazioni per cui un cittadino italiano, e in particolare un elettore di sinistra, dovrebbe firmare in favore del referendum e contro la riforma costituzionale del centrodestra?
FERRARA: La risposta è molto netta, chiara ed evidente. Deve firmare perché ogni elettore di sinistra, ed in generale ogni elettore italiano, ha l’obbligo di difendere la democrazia italiana, la quale è molto, molto incrinata dalla legge costituzionale che modifica l’intera seconda parte della Costituzione. E in modo non soltanto reazionario, ma anche in modo del tutto incompatibile con uno stato moderno. E’ un regresso notevole della cultura politica italiana, ed è un esempio quanto mai deprecabile di legiferare in materia costituzionale. Credo dunque che un cittadino della Repubblica italiana debba rimanere molto vigile e mobilitarsi per difendere la democrazia italiana, da questo sbrego definitivo e profondo che si vuole imprimere alla nostra Costituzione, al nostro ordinamento, al nostro modo di vita
L’ERNESTO: Qual è il rapporto tra la violazione della Costituzione e la rottura del paradigma e la tradizione antifascista?
FERRARA: Mi pare che questa rottura sia radicale, perché l’antifascismo ha significato libertà, uguaglianza, diritti del lavoro e dignità umana riconosciuta nel suo significato materiale, non astratto e retorico. Questa riforma aggira i primi articoli della Costituzione in modo da svilirli e da svuotarli, da privarli cioè di una organizzazione istituzionale idonea a garantire i diritti e a proseguire la via del riconoscimento di quelli sociali. L’obiettivo della Costituzione del 1946, di creare una democrazia che sia socialmente significativa, che riesca a far sì che la parola “democrazia” abbia un significato materiale, e che venga via via superato il divario enorme di ricchezza, il divario enorme di possibilità economiche e sociali tra cittadini appartenenti a differenti classi, tutto questo viene eliminato. Si priva cioè l’insieme dei principi costituzionali che attengono all’eguaglianza e alla libertà di tutti degli strumenti necessari per poter conseguire questi risultati.
L’ERNESTO: Vorremmo avere un suo giudizio tecnico e politico sulla legge elettorale.
FERRARA: La legge elettorale è una legge maggioritaria, camuffata come proporzionale, anzi più maggioritaria ancora di quanto si potesse sospettare o pensare. E questa è la ragione di fondo per cui sono contro questa legge elettorale. E visto che automaticamente, qualunque sia il rapporto di forza, questa legge attribuisce un enorme premio di maggioranza alla coalizione che per un voto, per due, per tre, per pochissimi voti riesce a prevalere sull’altra, mi pare che ciò costituisca un’offesa alla logica democratica e alla dignità dei cittadini e degli elettori.
L’ERNESTO: Qual è il percorso che un futuro governo di centrosinistra dovrebbe compiere per restituire quella legittimità e quella legalità costituzionale che sono state violate dal centrodestra?
FERRARA: Innanzitutto abrogare tutte le leggi fatte dal centrodestra. Tutte. Senza lasciarne neanche una in piedi. Secondo: modificare anche il Titolo V della Costituzione, che io ho definito come un “monumento di insipienza giuridica e politica”, che rappresenta un vulnus molto duro al principio di eguaglianza. Affermare che “soltanto i livelli essenziali delle prestazioni per i servizi relativi ai diritti sociali sono assicurati sul piano nazionale” significa fare in modo che la disuguaglianza possa permanere e possa essere addirittura costituzionalizzata. Quel titolo andrebbe modificato, confermando invece il principio dell’articolo 3 della Costituzione.