“Fascismo e ruoli istituzionali”

COMUNICATO STAMPA

Alcuni mesi fa, a metà novembre, era bastata l’esposizione di una foto storica su un manifesto (Si trattava, per essere precisi – del 3 maggio 1945 – manifestazione indetta del Consiglio di Liberazione cittadino in Piazza Unità) per scatenare dapprima una ridda di reazioni più o meno scomposte ed indignate da parte di alcuni maggiorenti locali ed istituzionali della destra locale, soprattutto di AN, culminata con l’ affissione clandestina di locandine minacciose che paventavano l’arrivo di gente »arrabbiatissima«. L’annunciata marcia sul Carso poi, come noto, saltò a causa del »provvidenziale« guasto ad un furgone. Adesso siamo in presenza di una presa di posizione chiaramente e dichiaratamente fascista, che si arroga il diritto di proibire al Coro Partigiano di tenere un concerto in un luogo pubblico – appunto la Risiera di San Sabba – nel quale lo stesso coro si é già esibito molte volte. E’ questo l’atto di prevaricazione e di attuazione di pratiche fasciste – a prescindere dal dibattito e dalle valutazioni sui manifesti. Se però in questa città tutti abbiamo preso atto che le memorie sono diverse, non può essere il Comune, che oltre ad essere la maggiore istituzione locale é anche l’ente più prossimo ai cittadini, ad assumere un ruolo »punitivo« nei confronti di una parte della cittadinanza che é comunque ancora rilevante, numerosa e rappresentata. Questo é quello che facevano i fascisti: impedivano di parlare, di cantare e di dire messa nella propria lingua. Lippi vuole farlo ancora oggi, impedendo strumentalmente un concerto in un luogo di sofferenza che fu tale non a causa dell’imbecillità umana, ma perché vi era un lucido progetto di ordine mondiale basato sulla sopraffazione e sulla neutralizzazione fisica delle »razze inferiori« e dei diversi che trovò sostegno in quella propaggine del nazismo che fu il fascismo. Entrambi furono sconfitti al prezzo di una guerra che ha coinvolto la maggior parte dell’umanità e provocato milioni di vittime. Sarà casuale che il Comune vieti una manifestazione mentre qualcuno, in città, si premura di costituire un comitato per celebrare la X. Mas ed Azione Giovani ha già preannunciato una mobilitazione attiva per incitare la cittadinanza al boicottaggio dei negozi cinesi?

Trieste, 23 gennaio 2006

* Segretario provinciale PRC