«Ex Cirielli anche per Berlusconi»

Caso Mediaset, i legali di un ex manager e del Cavaliere ipotizzano l’ applicazione della norma
MILANO – «Dalla legge ex Cirielli non trarrei alcun beneficio», aveva sempre assicurato il premier Silvio Berlusconi nel travagliato iter della legge che ha drasticamente accorciato i termini di prescrizione di molti reati e modificato la continuazione tra reati. Ma la sua difesa tecnica sembra muoversi diversamente e non disdegnare di far valere la legge, in via «soltanto residuale», nell’ udienza preliminare milanese sulla compravendita dei diritti tv Mediaset. E pur ribadendo di puntare a dimostrare la «totale estraneità» del premier alle accuse (fino al 1999) di appropriazione indebita di almeno 270 milioni di dollari, falso in bilancio e frode fiscale per 124 miliardi di lire, la difesa di Berlusconi ha messo le mani avanti per il prosieguo dell’ udienza e rimarcato che della norma vi potrebbe già essere «immediata applicazione». È accaduto tre udienze fa, senza clamori ma attraverso un calibrato inciso in un intervento in aula dell’ avvocato Niccolò Ghedini, il 14 dicembre scorso. L’ udienza preliminare, infatti, in corso ormai da ottobre e ancora nella fase delle questioni procedurali, come tutte le udienze preliminari si svolge a porte chiuse davanti a un giudice, e le cronache possono quindi seguirla soltanto attraverso sintesi e spunti riferiti a fine giornata dagli avvocati dei 14 indagati e dai magistrati, ovviamente ciascuno secondo i propri punti di vista. Solo a distanza di tempo vengono man mano depositate alle parti le trascrizioni integrali delle udienze registrate. Ed è ora proprio da queste trascrizioni che si scopre un passaggio completamente sfuggito quel 14 dicembre, prima udienza utile da quando era entrata in vigore la legge ex Cirielli. È il difensore dell’ imputato Giorgio Vanoni, già responsabile del comparto estero del gruppo Fininvest, a introdurre l’ argomento. E non è un caso: tutti gli indagati (compreso Berlusconi) si gioverebbero dei nuovi termini di prescrizione propiziati dalla legge ex Cirielli (che cancellerebbe gran parte dei fatti oggetti di contestazione, lasciando in piedi solo quelli relativi al 1999), ma Vanoni è l’ unico indagato che ne verrebbe completamente prosciolto. A questo scopo, la sua difesa chiede di produrre documentazione per dimostrare che Vanoni non ha più avuto alcun ruolo nel gruppo Berlusconi già dal 1997. «Io credo – inquadra dunque la questione l’ avvocato Corso Bovio – che non possiamo assolutamente sfuggire, anche se in quest’ aula oggi non se n’ è parlato, dall’ entrata in vigore della legge 251 del 2005». E «poiché oggi datiamo 14 dicembre 2005, andando a ritroso sono prescritti tutti i fatti che risalgono ad epoca anteriore al 14 giugno 1998». Ed è a questo punto che, prima di passare anch’ egli a chiedere l’ acquisizione di altri documenti, l’ avvocato di Berlusconi, l’ onorevole Niccolò Ghedini, si alza e prende la parola: «Grazie, signor giudice. Mah, le argomentazioni prospettate dall’ avvocato Bovio in tema della legge 251/2005 (è appunto la ex Cirielli, ndr) sono certamente condivisibili, visto che vi è una immediata applicazione della norma». Tuttavia, puntualizza Ghedini, «per quanto riguarda questa Difesa, vi è la necessità di depositare una serie di documenti che comprovino la insussistenza del fatto, e comunque l’ estraneità dell’ onorevole Silvio Berlusconi ai fatti così come contestati». Ciò non significa, però, che Berlusconi intenda rinunciare ai possibili vantaggi della legge ex Cirielli. La sua difesa tecnica punta a fare assolvere nel merito il premier. Ma se non dovesse centrare questo obiettivo, mostra di essere intenzionata a far comunque fruttare proprio la legge ex Cirielli, pur se ufficialmente come soluzione subordinata: «L’ applicazione della norma in questione, che potrebbe già essere immediata, è evidentemente, per questa Difesa, soltanto residuale». Luigi Ferrarella [email protected] Le tappe dell’ inchiesta UDIENZA Dall’ ottobre scorso a Milano è in corso l’ udienza preliminare nella quale il giudice Fabio Paparella deve decidere se rinviare a giudizio o prosciogliere Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri (foto) e altre 12 persone nell’ inchiesta sui diritti tv Fininvest/Mediaset IMPUTAZIONI Le imputazioni (sino al 1999) sono, a vario titolo, di appropriazione indebita di almeno 270 milioni di dollari, falso nei bilanci del gruppo e frode fiscale per 124 miliardi di lire L’ AVVOCATO «L’ applicazione della norma potrebbe essere immediata»