Elitel, ieri lo sciopero contro il precariato

Hanno scioperato per cinque ore in tutta Italia i lavoratori del gruppo Elitel. Tra Milano, Bologna, Roma e Prato sono circa 2.000, di cui 1.700 operatori telefonici con contratti a progetto, e gli altri 300 dipendenti. Tra i dipendenti, la maggior parte ha il contratto dei metalmeccanici e seguono la vendita delle Adsl e gli allacci. Per questo al presidio di Milano c’erano anche le bandiere della Fiom-Cgil. A Bologna, invece, dove il call center sulla via Emilia impiega 133 persone, c’erano anche Nidil-Cgil e Alai-Cisl. Complesse anche le motivazioni della protesta. I sindacati rivendicano il rispetto dell’accordo siglato il 26 aprile scorso, in cui l’azienda si impegnava con Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil ad assumere i lavoratori con contratti precari, in base alle norme della finanziaria. E chiedono anche al presidente di Elitel Giorgio Fatarella coerenza con quanto detto al tavolo col ministero per lo Sviluppo economico. In quella occasione l’azienda aveva prospettato l’amministrazione controllata straordinaria, «l’unica soluzione che permetterebbe al ministero di chiedere a Telecom il ripristino delle 250.000 connessioni staccate ai clienti Elitel dal 4 luglio», spiega Jorghe Torre, della Fiom milanese. Dietro allo sciopero di ieri, infatti, c’è l’ombra lunga di un’azienda che deve a Telecom oltre 100 milioni di euro, di qui il distacco delle linee telefoniche. «Abbiamo parlato col presidente», racconta Torre dopo il presidio in via Mecenate a Milano, «ci ha detto solo: “Stiamo lavorando”, ma non ha specificato né termini né date». Proprio quello che servirebbe ai clienti del gruppo per decidere se rescindere i contratti oppure no. A Bologna, per esempio, il cliente più importante è Hera, «ma Elitel è già inadempiente», spiega Antonio Rossa della Slc-Cgil. Qui i 133 telefonisti a progetto hanno un contratto che scade il 31 luglio. E poi? «Sono ottimista», concedeva uno di loro ieri al presidio, nonostante dopo due anni di contratti precari sia arrivato a guadagnare appena 6 euro lordi l’ora e l’ultimo rinnovo del contratto valga appena un mese di stabilità.