In Portogallo vincono le destre (partito socialdemocratico) e il Paese si allinea ai diktat del Fondo monetario internazionale, della BCE e della Germania. Sconfitti i socialisti, che avevano causato la profondissima crisi economica di una nazione sull’orlo della bancarotta.
Nonostante il tentativo di oscurare le posizioni estranee alle dinamiche tra i due partiti maggiori, il Partito Comunista Portoghese (che si presenta con la lista unitaria CDU) consegue un risultato pienamente soddisfacente (7,9%), segnando lo stesso risultato delle politiche del 2009 (ma eleggendo 16 deputati, uno in più del ‘09). Il Blocco di sinistra, invece, si ferma al 5,2% (era al 9,9% alle politiche del 2009).
C’è così il via libera alle misure antipopolari che mirano a smantellare lo stato sociale e a comprimere i diritti dei lavoratori per fare cassa e salvare il capitalismo portoghese, facendone pagare i costi alle classi lavoratrici, già duramente colpite dalla crisi economica.
Il risultato del PCP è, però, garanzia che tutto ciò determinerà l’emergere di una significativa resistenza popolare.
Ai compagni portoghesi la nostra solidarietà per la difficile fase che sta attraversando il Paese unita alle nostre felicitazioni per il positivo risultato conseguito in condizioni di estrema difficoltà. Un risultato che conferma la capacità di insediamento e di mobilitazione di uno dei più autorevoli partiti comunisti d’Europa.