Electrolux, va in fabbrica ma non lo fanno entrare

Porte sbarrate all’operaio manutentore e delegato Fiom per la sicurezza. Protesta del sindacato: divieto incomprensibile
Si presenta al lavoro, ma gli chiudono le porte in faccia, e chiamano i carabinieri.
È successo a E.S., addetto alla manutenzione degli impianti della multinazionale svedese Electrolux, che lo scorso 27 dicembre è stato respinto dal servizio di sicurezza dello stabilimento di frigoriferi Zanussi Electrolux di Susegana (Treviso), dove lavora. Il perchè della vicenda non è ancora chiaro. Fatto sta che, diversamente da tutti i suoi colleghi addetti alla manutenzione degli impianti, nel pieno delle attività durante i periodi di fermo della produzione, E.S., delegato Fiom alla sicurezza, non ha potuto riprendere il lavoro.
Lo avrebbero bloccato in portineria, secondo quanto riporta la denuncia della Fiom-Cgil, privandolo del pass d’ingresso: pur in assenza di forzature da parte del dipendente, «la direzione dell’azienda – ricorda la Fiom – ha chiesto l’intervento dei carabinieri per intimorirlo». Un fatto che non trova ragion d’essere, «incredibile» è il commento del sindacato che «esprime ferma condanna e preoccupazione», e promette di «informare i Ministeri competenti,e di valutare le azioni da intraprendere a tutela del lavoratore e del ruolo che svolge».
Proprio nei periodi di inattività, sostiene in una nota la federazione dei lavoratori metallurgici, è necessaria negli stabilimenti la presenza degli addetti alla sicurezza come E.S., tanto più tra i manutentori: «Serve – dice la Fiom – a favorire e verificare il rispetto delle norme a tutela dell’incolumità dei dipendenti. In questi giorni entrano nelle fabbriche diverse ditte esterne più o meno specializzate, che utilizzano spesso lavoratori precari per completare la manutenzione degli impianti. Il rischio è – sostengono i sindacati – che il lavoro venga fatto male o in fretta, mettendo in serio pericolo la sicurezza degli operai». È ancora fresco, tra i dipendenti dell’azienda trevigiana, il triste ricordo della morte di un giovane operaio, manutentore di una ditta esterna, colpito fatalmente pochi anni fa da una scarica elettrica. Anche in quella occasione – dicono a Treviso – sul posto mancava il rappresentante dei lavoratori alla sicurezza. «Sul quel tragico evento rimangono non poche ombre – sostengono i sindacati – Per questo la decisione della direzione di escludere dal lavoro di manutenzione il delegato sindacale è un deliberato e calcolato atto di discrimanazione attuato contro il lavoratore della multinazionale».
Secondo la Fiom in questa maniera si rischia di annullare gli sforzi fatti alla Zanussi Electrolux sulla sicurezza, specialmente dopo «il grave incidente del 2001: quando a causa di un’esplosione rimasero gravemente ustionati diversi lavoratori e una giovane operaia perse la vita».
Nel 2006 in Italia sono morte quasi 1400 le persone a causa dello scarso rispetto delle norme sulla sicurezza dei lavoratori. «È necessario – conclude la Fiom – un vigoroso cambio di tendenza».