«Al posto tuo non saprei cosa fere», c’era scritto su un bigliettino che Fausto Bertinotti ha fatto avere poco tempo fa a Franco Giordano. Segno che il feeling tra presidente della Camera e il segretario di Rifondazione non è stato intaccato dalle polemiche interne. Ma segno anche che i fronti aperti sono tanti e la situazione è tutt’altro che sotto controllo. Ci sono i problemi legati al varo della Cosa rossa. E c’è che alla vigilia dello scontro decisivo dentro maggioranza e governo su welfare e legge di bilancio il Prc è un’anima divisa in due: deve mostrare la faccia feroce in pubblico, ma deve anche distribuire rassicurazioni: a Prodi che il governo non è a rischio; a Mussi che la manifestazione del 20 ottobre non è contro il governo; a Sinistra democratica che non c’è alcuna volontà di scavalcare il sindacato. Risultato: la trattativa con l’ala riformista del governo, specie in piena offensiva veltroniana, parte in salita.
Aver incassato da Fabio Mussi il via libera all’operazione unitaria denominata Cosa rossa è una boccata d’ossigeno. «La macchina si è messa in moto», spiega al Riformista il ministro della Solidarietà Paolo Ferrerò. Ma questo non basta a cancellare dentro il partito i dubbi in vista di un autunno che si prospetta meno caldo di quanto sperato. Né l’unità a sinistra, sul modello confederale Flm, può dirsi al riparo da intoppi e imprevisti.
La preoccupazione di Bertinotti, e i dubbi di Giordano, sono anche quelli di buona parte del gruppo dirigente che ha guidato le svolte degli ultimi anni. Sostiene Alfonso Gianni, uno degli ultras unitari: «Si procede con troppa prudenza e troppo lentamente. L’apertura di Mussi? Meglio di niente. Ma ora che il Pd si sta rivelando in pieno come operazione centrista, bisognerebbe mettere da parte dubbi e resistenze, cominciando dall’unificare i gruppi parlamentari».
Perplesso è anche il vicepresidente del Senato Milziade Caprili: «Aver ristabilito che l’unità a sinistra è l’unico percorso possibile è di grande rilievo, ma restano ambiguità non di poco conto. Tutti dicono “unità”, ma poi non si fanno passi organizzativi. E non è ammissibile che al primo appuntamento importante, la manifestazione del 20 ottobre, una parte della sinistra si defili. Questo denota debolezza nei contenuti e nella cultura politica del progetto».
Giordano è stato chiaro. Anche con Mussi: «La manifestazione non può saltare». Spiega Gianni: «La Confindustria riunisce i suoi organi, il popolo non può che riunire se stesso». Il sottosegretario allo Sviluppo si dice fiducioso che sul pacchetto pensioni si possano ottenere modifiche importanti: «Niente tetto sul numero annuo di pensionamenti da lavori usuranti e innalzamento al 60 per cento dell’ultima retribuzione per la pensione dei giovani».
Obiettivi praticabili. Ma che rischiano di riaprire un contenzioso anche nella Cosa rossa. Con Sd e soprattutto col sindacato. Proprio il ruolo della maggioranza della Cgil, e il suo stretto rapporto con il partito di Mussi, resta il nervo scoperto: «In certi ritardi del processo unitario vedo lo zampino del sindacato», dice Caprili. Ma sotto accusa, all’interno stesso di Rifondazione, è lo «spirito subalterno», per usare le parole di un dirigente del partito, con cui il Prc vive la sua esperienza «di lotta e di governo». «Il partito – aggiunge lo stesso dirigente – deve far valere le sue ragioni non con battaglie di testimonianza ma esercitando a pieno le prerogative di chi è al governo. Finora abbiamo preso solo schiaffi». Ma alzare la voce è difficile per chi ha scelto di rinunciare a ministeri di peso pur di far eleggere Bertinotti alla presidenza della Camera. Spiega Ferrero, titolare dell’unico dicastero targato Prc: «Io non vedo problemi di subalternità. Casomai, il nostro problema è non essere riusciti a lavorare bene sui rapporti di forza, non aver saputo collegare battaglia politica e battaglia sociale. Ma possiamo ancora rimediare». Giura Ferrero: «La banda dei quattro sta per tornare». Uniti in Consiglio dei ministri, divisi dalla piazza? Scenario probabile. E se anche Bertinotti non sa cosa fare…