Due bambini uccisi, uno centrato alla testa da colpi d’arma da fuoco, il secondo investito da un mezzo militare. A confermare questi «incidenti» sono state fonti del governo e della stessa missione Isaf. «Le forze Nato hanno aperto il fuoco contro un veicolo civile che apparentemente aveva cercato di superare le truppe o che forse si era avvicinato troppo ai militari», ha dichiarato il portavoce del ministero dell’Interno Zemarai Bashary.
Il dodicenne ucciso, Zaryalai, era in auto con la famiglia su una strada della parte orientale di Kabul ed è stato colpito alla testa da un proiettile. Suo padre Zemarai ha negato di aver tentato di sorpassare i veicoli militari. «All’improvviso hanno aperto il fuoco sulla nostra macchina», ha raccontato all’agenzia France presse. In un comunicato l’Isaf ha ammesso l’accaduto, ma ha cambiato versione: la macchina non si sarebbe fermata allo stop. «È stata avviata un’indagine sull’incidente», ha assicurato la Nato. L’altro ieri sera, nella provincia orientale di Khost, un bambino sbucato all’improvviso sulla strada era stato travolto da un convoglio di mezzi Nato, ha riferito l’Isaf in una nota.
Intanto nel sud del Paese, dove le truppe del contingente multinazionale Isaf (a guida Nato), dopo l’espansione della missione alle province meridionali, stanno provando a sottrarle dal controllo dei taliban, è guerra totale. Nelle ultime ore sarebbero stati una settantina i guerriglieri uccisi, secondo i dati forniti dai comandi militari dell’Isaf. Truppe afghane e della Nato hanno attaccato gli studenti coranici con due operazioni, entrambe nei pressi di Babaji, lungo il fiume Helmand, a nord di Lashkar Gah, capoluogo della provincia di Helmand. Una decina i soldati afghani uccisi, una settantina tra taliban e «combattenti stranieri». Secondo un comunicato dell’Isaf, le truppe della Nato si sarebbero limitate in quest’ultima occasione a fornire supporto dalle retrovie e assistenza sanitaria ai militari afghani feriti. Se la notizia verrà confermata, potrebbe trattarsi di un’ammissione di difficoltà: mandare avanti l’esercito locale (come i tagiki dell’alleanza del nord furono usati da battistrada per l’invasione del paese nell’ottobre 2001) nel tentativo di limitare le perdite contro un nemico che si fa sempre più aggressivo e letale.