Una ricerca di Gianclaudio Ferraroli
Leggetela, studiatela: sarà utile a tutti voi e vi permetterà di far conoscere il miracolo di un paese del Terzo mondo che è però riuscito a dare ai suoi abitanti alcune condizioni.
Cuba da sempre desta grandi passioni, interminabili discussioni e un forte posizionamento ideologico a favore o contro, però indipendentemente dal fatto che la si appoggi o la si critichi Cuba rimane una nazione che ha passato e sta passando tuttora periodi molto difficili. Situata in un contesto di paesi dipendenti e saturi di miseria, essa mantiene una posizione degna nella lotta contro l’imperialismo mantenendo aperte finestre sociali inimmaginabili in qualsiasi altro paese dei Caraibi senza embargo e del mondo intero.
Numerosi problemi economici e sociali sono stati causati infatti da questo vergognoso blocco economico americano a cui Cuba è sottomessa da ormai 42 anni. Tutto ciò è causa inoltre di irregolarità nell’ambito della giustizia sociale che colpiscono prima di tutto il livello di vita della popolazione. Per fortuna la direzione del Paese ha dato il via a un piano di recupero in questo senso iniziando a fare passi decisi seguendo una sapiente strategia appositamente disegnata, anche se per noi europei alcune volte è di difficile compressione.
Quanto guadagna un lavoratore a Cuba ? Qual è il costo della vita ? Questo è l’argomento principale su cui attaccano i nemici che confondono così i Cubani che confrontano loro stessi il proprio salario con quello degli Stati Uniti o di altri Paesi del mondo. Tale argomento è molto complesso e per questo difficile da approfondire. Le spese che esistono a Cuba sono le spese di tutti i paesi civili e moderni del mondo: l’alimentazione, gli studi dei bambini, la salute, i sevizi, i trasporti, il telefono, l’ elettricità, l’acqua, il gas, i sevizi funerari ….; le attività sociali, ricreative, culturali, sportive, ecc.. E le tasse. Una volta considerati questi aspetti si può passare ad analizzare il potere d’acquisto del peso cubano.
Parte introduttiva:
ABITAZIONE
I costi di una casa a Cuba sono modesti rispetto ai nostri. Dai primi anni della rivoluzione la dimora è considerata un diritto dei cittadini e un patrimonio dello Stato e durante tutti questi anni si sono adottate diverse precauzioni nei confronti dei possibili acquirenti. Tra queste le più importanti sono:
1. Un primo ribasso degli affitti del 50% (anni 70)
2. Un secondo ribasso degli affitti fino ad arrivare ad essere un massimo del 10% del salario del affittuario
3. Per ciascuna casa è stato stabilito un valore (il nostro valore catastale) che non deve essere superiore all’affitto da pagare in un periodo compreso tra i 20 e i 30 anni seguenti l’anno di costruzione della medesima.
Una volta stabilito questo valore si firma un profitto tra l’Istituto Nazionale della Casa (proprietario delle case), gli affittuari e il Banco Nacional De Cuba che concede il prestito agli affittuari per permettere che questi soggetti acquistino la casa versando successivamente al Banco le mensilità richieste fino a completare il valore della casa. Tutti potranno pagare la propria casa in un tempo minore ,senza corrispondere nessun interesse bancario. In questo modo tutti diventano proprietari della propria casa. Oggi si calcola che l’85 % dei proprietari ha terminato di pagare la propria abitazione. Come si può osservare il tema della dimora non costituisce per i Cubani un vero e proprio problema economico. In conclusione oggi le case nuove assumono valore in base ai metri quadrati, ebbene a Cuba nessun valore mensile da corrispondere dovrà essere maggiore del 10% del salario del proprietario. Ma come, dirà qualcuno, a Cuba esiste la proprietà privata? SI. Da notare che con questo sistema si evita tante e vergognose speculazioni molto di “moda” in Italia e non solo.
ALIMENTAZIONE
La rivoluzione ha introdotto il principio, di assicurare a tutta la popolazione un alimentazione adeguata in calorie e in proteine, che possa essere alla portata di qualsiasi cittadino, indipendentemente dal salario o dalle oscillazioni dell’offerta e della domanda del mercato. Per ottenere questo si è istituita “La Libreta” ( il libretto) di approvvigionamento attraverso la quale si assegna a ciascuna persona una quota degli alimenti principali, a prezzo politico sussidiato dallo Stato. (…) Stipendio medio mensile di un lavoratore cubano è di 312 pesos= 11.70 Euro=22.650 lire. Questo stipendio equivale allo stipendio medio italiano di 1.000 Euro. Data la completa e gratuita assistenza ai bambini (da pochi mesi fino all’università) quasi tutte le madri lavorano per cui gli stipendi diventano due.
L’economia Cubana si sta elevando (dal 2000 il PIL cresce del 4%) e continuerà a migliorare nel tempo, grazie anche al potenziale turistico e all’alta formazione culturale e professionale del proprio popolo. In Italia con un aumento del PIL del 0,7 “qualcuno” grida al miracolo economico!
Anche se il problema è molto complesso e difficile, le politiche di riforma per avere una moneta ed una economia unica sono già in marcia presso il Parlamento cubano.
Auguri amici cubani.
Hasta la victoria siempre!