Dopo essere stati determinanti per la vittoria del centrosinistra in molti capoluoghi al voto lo scorso mese, i comunisti tornano a sognare. E Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, lancia la sua idea per «Ricostruire il partito comunista» con un libro promosso per l’Italia, con un tour quasi clandestino, per nulla rilevato dai media, che sta riempendo le sale e ha fatto il tutto il tutto esaurito nelle librerie.
Le 3.500 copie della prima edizione sono andate a ruba in un mese ed è in arrivo la ristampa. Dopo aver conquistato un bel bottino di voti alle ultime amministrative ed essere risultati determinati per la vittoria di Luigi De Magistris a Napoli e per quella di Virginio Merola al primo turno a Bologna, adesso i comunisti vendono pure in libreria. Il volume, scritto dal segretario dei comunisti italiani, insieme con Fausto Sorini di rifondazione comunista e Vladimiro Giacchè, economista marxista, sta diventando un piccolo caso editoriale e politico che presto andrà anche all’estero. «Il successo ha sorpreso anche noi» spiega Diliberto a ItaliaOggi, «tra i tanti che affollano le presentazioni ci sono molti giovani che non hanno conosciuto il partito comunista e si dimostrano interessati. E poi, abbiamo ricevuto inviti per andare a parlarne a Parigi, Bruxelles, Lisbona, Atene e Nicosia». Il volume fa un’analisi storica che parte dal congresso di Vienna e arriva ai giorni nostri dove «tutti si aspettavano che dopo la caduta del muro di Berlino, il comunismo fosse finito in tutto il mondo e invece dalla Cina al Sudafrica e a gran parte dell’America latina, i comunisti sono al governo», continua Diliberto. E in Italia? «Credo che i margini per una formazione comunista a sinistra della sinistra moderata ci siano, innanzitutto tra noi e Rifondazione. Basti pensare che alle ultime amministrative ci siamo presentati insieme, con falce e martello nel simbolo e senza avere nessuna visibilità rispetto a Sel di Nichi Vendola, siamo stati altrettanto determinanti». © Riproduzione riservata