Diecimila posti di lavoro in mobilità alle Poste italiane.

Diecimila posti di lavoro in mobilità alle Poste italiane. Ad annunciarlo è l’ amministratore delegato della società Passera, che parla di «una ragionevole stima delle risorse che si vengono a liberare per progetti tecnologici di efficientamento o di modifica del funzionamento che l’azienda ha già in corso». Parte di queste «risorse di personale» spiega Passera, troveranno collocazione in altri rami dell’azienda, mentre altre usciranno in modo «non traumatico» utilizzando particolari strumenti. Ma precisa: di questi progetti «stiamo discutendo con il sindacato». A pochi giorni dalla presentazione del tanto sospirato piano industriale, quindi, la ristrutturazione delle Poste italiane Spa mostra la sua faccia più dura. «Il fatto che l’amministratore delegato delle Poste Corrado Passera parli di rami d’azienda verso cui convogliare questi che senza alcun dubbio sono esuberi veri e propri – sottolinea Giuseppe Pellegrino, responsabile provinciale del Lavoro per il Prc di Bari – ci fa capire che si va verso un modello societario smembrato. Si continua a perseguire una strada che non è quella indicata dal Parlamento, e votata a grande maggioranza, in cui si parlò di unicità e non di unitarietà». Pellegrino fa notare che Passera sta affrontando il tema della ristrutturazione mentendo sulle reali intenzioni, «in quanto parlò che non avrebbe sacrificato un solo posto di lavoro», e senza un quadro coerente e programmato. «Ma come – aggiunge – annuncia gli esuberi proprio adesso che aveva parlato di risanamento in vista». Insomma, la situazione è molto contraddittoria e al limite del caos. I Cobas delle Poste denunciano che più di cinquecentomila avvisi di ritorno di altrettante raccomandate spedite per Milano e provincia da ogni regione sono stati rinvenuti giacenti all’interno dell’ufficio della posta area internazionale, presso l’aeroporto di Linate. «Ciò vuol dire – è scritto in un comunicato – che centinaia di migliaia di persone in tutta Italia attendono da mesi la conferma dell’avvenuto recapito della propria raccomandata, senza sapere più cosa pensare». «Da un lato si vuole dimostrare che il personale è troppo, anche per giustificare l’installazione dei nuovi impianti di smistamento dell’Elsag, dall’altro si stocca la giacenza che si accumula in posti diversi da quelli previsti, per non farla vedere». Proprio a marzo, il Cobas Pt-Cub denunciò la presenza di posta accatastata nei sotterranei del centro di Peschiera, tra detriti e rottami vari.