DICHIARAZIONE DELL’AREA PROGRAMMATICA “OTTOBRE”

DICHIARAZIONE DELL’AREA PROGRAMMATICA “OTTOBRE”
DI SOSTEGNO AL DOCUMENTO “ESSERE COMUNISTI”

Strumentali, quanto strane, convergenze trasversali tra diverse aree congressuali del partito, di maggioranza e purtroppo prevalentemente di minoranza, sono di fatto confluite nel decretare la cancellazione del documento “LA NOSTRA RIFONDAZIONE COMUNISTA: pluralismo, alternativa dal basso, democrazia sostanziale” che abbiamo presentato, validamente ed entro i termini regolamentari previsti, a firma dei compagni Pasquale D’Angelo (fed. Di Chieti), Guido Benni (fed. Di Catania) e Matteo Malerba (fed. Di Vibo Valenzia), più la “firma tecnica” di un compagno di maggioranza, nel corso del Comitato Politico Nazionale del 20 e 21 novembre 2004 e, conseguentemente, distribuito in quella sede dalla Commissione Congressuale a tutti i compagni presenti; documento sostenuto da diverse sensibilità della sinistra comunista impegnate su dimensioni nazionali a mantenere aperta l’ottica di classe, nel partito e nel paese reale, per rilanciare dal basso i convergenti processi di Rifondazione Comunista e dell’alternativa alla società capitalistica.
Ci è stato, così, impedito di percorrere in autonomia, con la nostra identità e con i caratteri del nostro documento, il confronto congressuale, di fatto oggi privato di un contributo pluralistico che intendiamo comunque recuperare, pur nella diversa e difficile condizione in cui siamo stati messi, e farne proposta a tutti i compagni.
In questa condizione abbiamo deciso di farlo attraverso una “collocazione tecnica”, orientati a produrre, seppur su base territoriale, emendamenti e contributi di respiro nazionale al documento congressuale “Essere Comunisti”, presentato dai compagni dell’area dell’ “Ernesto”.
Il nostro obiettivo è giungere a conseguire, ad ogni livello, le condizioni e le agibilità necessarie per dare continuità organizzata agli impegni e agli indirizzi contenuti nel nostro documento congressuale, finalizzati alla determinazione di presenza di una sinistra comunista espressione del pluralismo alternativo, quale uno dei termini di un contesto pluralistico che intendiamo contribuire a ricostruire in tutto il partito.
La nostra “collocazione tecnica” è altresì motivata -pur nella sussistenza di divergenze, tra altre, nelle opzioni strategiche e rispetto al carattere degli strumenti organizzativi e di lotta- da una verificata convergenza su alcuni obiettivi non secondari con le posizioni pubblicamente espresse dai compagni dell’area dell’ “Ernesto”, tra cui, non ultimi:

* La necessità di impedire la diluizione del partito in un coacervo movimentistico, che ne cancellerebbe dimensione e identità di classe, stravolgendo oltretutto la tradizionale e naturale presenza del partito nel movimento, difenderne il carattere di “diversità comunista”, salvaguardarne identità e agibilità e rivitalizzarne l’orientamento alternativo alla società capitalistica, anche e primariamente in chiave internazionalista;
* Fermare le tendenze revisionistiche che ormai, sempre più esplicitamente, finiscono in tentativo di far abortire il processo rifondativo in “revisione del comunismo”, di fatto in controtendenza rispetto alla strada aperta dall’ottobre;
* Convergenze verso condizioni e contesti utili a determinare una nuova e diversa “direzione politica” nel partito, chiamata a garantire spazi pluralistici effettivi, non solo formali, e contesti organizzativi che riportino il corpo militante elemento centrale nella vita del partito, in grado di rendere concreto un confronto aperto su modi, tempi e strumenti per continuare sulla scia aperta dall’ottobre, nel nuovo e più difficile terreno di lotta, verso una società alternativa a quella dei padroni, comunque mascherata.

Roma 5 dicembre 2004