Deficit, l’Europa col fucile puntato

Il commissario europeo all’economia Joaquin Almunia non molla la presa e ieri da Bruxelles ha mandato a dire che nel 2008 l’Italia deve garantire un taglio del deficit strutturale dello 0,5% e dovrà proseguire con lo stesso ritmo negli anni successivi fino a quando il deficit, in rapporto al Pil, non sarà azzerato. Come dire, le attuali maggiori entrate finanziarie non bastano. E sempre ieri l’Isae, nel suo rapporto di previsione, stima che il deficit nel 2007 si attesterà al 2,3, mentre nel 2008 la percentaule rispetto al Pil salirà leggermente al 2,4%.
Il nuovo monito del commissario all’economia è arrivato al termine di una riunione dei ministri dell’economia e delle finanze dell’Unione europea. Rispondendo alla stampa e richiamando le regole ben precise del Patto di stabilità, Almunia ha ripetuto che l’Italia deve tenere fede agli impegni e tagliare dello 0,5% ogni anno il proprio deficit. Di più: ha ripetuto che le manovre correttive annuali debbono essere il fruttodi manovre strutturali e non possono derivare da una-tantum.
Almunia ha anche comunicato che Ecofin ha accertato che l’economia europea attraversa una fase congiunturalmente favorevole e c’è consenso sul fatto che occorre approfittare di questa fase per accelerare sul risanamento dei conti pubblici. I toni scelti dall’Ecofin per valutare l’andamento dell’economia sono decisamente ottimistici.
Il presidente di turno Peer Steinbrueck ha dichiarato che «l’economia europea di sviluppa in modo forte» e che le prospettive di crescita «sono migliori di quanto previsto». Ha incalzato Joaquin Almunia: c’è la quasi certezza di un rialzo della crescita in economie chiave come quella tedesca.
Non a caso proprio ieri è stato comunicato che l’indice Ifo – che misura la fiducia delle imprese tedesche – è ulterioremente salito a sorpresa a 107,7 punti in marzo, dai 107 di febbraio. Il dato è migliore delle attese degli analisti che prevedevano una flessione. Positivo il sottoindice che misura le aspettative: è salito a 103,2 punti da 102,6, mentre quello che misura il giudizio sulle condizioni attuali è aumentato a 112,4 da 111,6.
Ecofin ha anche approvato il testo finale della direttiva concordata con l’Europarlamento che stabilisce le nuove norme per i servizi di pagamento nella Ue. Si tratta di un provvedimento molto importante che liberalizza i pagamenti trasfrontalieri. Dovrebbe entrare in vigore dal novembre 2009. La novità delle norme è l’apertura del mercato a nuovi soggetti in tutta la Ue (dai supermercati agli operatori di telefonia mobile) che potranno diventare «istituti di pagamento» e concedere prestiti a breve direttamente a patto che siano legati a un pagamento (per esempio un acquisto) e sia rimborsabile entro un anno.
La direttiva ha lo scopo di creare un sistema unico dei pagamenti in euro con carta bancaria o via bonifico nei 31 paesi europei (quelli aderenti alla Ue più Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda) alle stesse condizioni pratiche nei paesi di origine. Le carte bancarie, per esempio, potranno essere utilizzare in tutta Europa.
Tornando al Rapporto Isae, si sostiene che il 2007 farà registrare una crescita dell’1,8%, e il rapporto deficit-Pil si attesterà al 2,3%. dell’1,9%. Nel 2008, permanendo un positivo scenario esterno, l’economia potrebbe invece crescere dell’1,7%, mentre il rapporto defict/Pil risalirebbe (a legislazione invariata) al 2,4%.
La dinamica dell’economia in entrambi gli anni sarà sostenuta sia dai consumi interni che dagli investimenti. Buone notizie anche sul fronte della occupazione: crescita dell’1% nel 2007 e dello 0,9% nel 2008. Il tasso di disoccupazione si ridurrebbe al 6,4% nel 2007 e al 6% nel 2008. In discesa il rapporto debito/pil: passerà dal 106,8% del 2006, al 105,6% nel 2007 e al 104,6% nel 2008.