“Da qui al 25 giugno tutta l’Unione parli la lingua della difesa intransigente della Costituzione”

Registriamo con viva preoccupazione l’inopportuno agitarsi di un articolato schieramento favorevole alla revisione della nostra Carta costituzionale. Non si capisce come si possa aprire un discorso di nuove riforme della Costituzione mentre dovremmo essere tutti compatti per respingere nel referendum del 25 e 26 giugno la controriforma costituzionale varata dalla destra a colpi di maggioranza alla fine della scorsa legislatura.
Tali posizioni – che purtroppo godono di sostegno da parte di autorevoli dirigenti dell’Ulivo – appaiono tanto più pericolose in quanto sorrette da valutazioni convergenti con quelle sottese alla riforma voluta dalla destra, a cominciare dalla istanza di accrescere i poteri del Governo e del Presidente del Consiglio a danno del Parlamento.
Sarebbe auspicabile che almeno sino al 25 giugno nella maggioranza si parlasse tutti una stessa lingua, quella della intransigente difesa della Costituzione repubblicana del ’47 nata dalla lotta antifascista.

Alberto Burgio