Crimea: la popolazione locale assedia le truppe della NATO

Alla popolazione filo-russa dell’Ucraina le esercitazioni della Nato proprio non vanno giù. Di fronte alle proteste i circa duecento soldati americani giunti in Crimea per preparare le manovre dell’Alleanza Atlantica in programma per quest’estate si sono trincerati dentro l’edificio loro destinato e hanno sospeso le operazioni di carico nel porto di Feodosia.

Se lo slogan preferito dagli abitanti è “Yankees go Home”, il presidente Viktor Yushchenko ha detto che quella di permettere le esercitazioni è una decisione politica che non cambierà.

Formalmente l’Ucraina è legata alla Nato tanto quanto lo è la Russia, cioè con un blando accordo di collaborazione ma nelle intenzioni di Kiev c’è l’ingresso a pieno titolo nell’alleanza.

Sul fronte opposto il consiglio regionale della Crimea ha votato il divieto di permanenza per le truppe occidentali. Esprimendosi in russo, il consigliere Sergei Velizhansky ha inveito: “L’esercito e il governo hanno violato la costituzione permettendo a soldati stranieri di entrare nel territorio ucraino. Non avevano il diritto di farlo”.

La Crimea è entrata a far parte dell’Ucraina solo nel 1954 e nella penisola è ancorata anche la flotta russa del Mar Nero.

Le manovre internazionali, alle quali dovrebbero partecipare le forze armate di 17 Paesi, sono viste dall’opposizione come un tentativo della Nato di impiantarsi nell’area.