Cremaschi: Rifondazione sbaglia, il teatrino si scopre subito

Mette subito le mani avanti, – Giorgio Cremaschi segretario nazionale , della Fiom ed esponente di sinistra della Cgil. All’indomani dell’accordo sulle pensioni, che lui definisce «il peggiore nella storia della concertazione», vuole fare solo discorsi da sindacalista. E dire a gran voce che ora bisogna pensare al referendum dei lavoratori. Non vuole invece. afferma, parlare di politica. Ma è difficile non farlo. Anche perché Cremaschi non riesce a trattenere «la delusione» per l’atteggiamento tenuto da Rifondazione comunista, il suo partito di riferimento. «Rifondazione comunista ha sbagliato, ha avuto un comportamento sconclusionato. Non si può far credere al mondo di avere in tasca la soluzione di mediazione e poi farsela bruciare senza far nulla», sbotta il sindacalista. Secondo il quale non c’è stata forse malafede ma peggio «una rara imperizia», une vera incapacità tattica dei dirigenti de partito, Franco Giordano in testa.
n sindacalista della Fiom peraltro non esclude l’ipotesi che si sia trattato di un sostanziale gioco delle parti all’interno del governo, laddove i contrasti nella maggioranza tra centrosinistra e sinistra radicale sarebbero stati solo di facciata e non di reale contenuto. «Sì, è apparso tutto molto scontato. Ma se così fosse quella di Rifondazione sarebbe un’imperizia al cubo. Come potrebbe andare avanti così?», aggiunge Cremaschi secondo il quale comunque la verità verrà subito a galla. «Lo si capisce in due giorni se è solo un teatrino», dice. «La fase dei giochi è finita». E il Parlamento, il voto, «sarà la prima sede dove dimostrarlo». «Rifondazione è strampalata» insiste. Del suo vecchio referente nel sindacato, Fausto Bertinotti, Cremaschi fa però fatica a parlare. «Penso da tempo che le scelte fatte dal gruppo dirigente siano sbagliate innanzitutto per Rifondazione comunista. È diventato un partito velleitario. Ma se loro non lo riconoscono non posso continuare a fare il grillo parlante», afferma. Quanto al governo l’analisi è presto fatta. «Ha vinto il centrismo liberista di Tommaso Padoa-Schioppa. Sulle pensioni la partita non si poteva concludere con un pareggio. Il governo ha scelto comportandosi come i governi moderati dell’Europa. Prevale il partito democratico». Il quesito da sciogliere è semmai «se esista o no un’opposizione di sinistra». La domanda è cosa farà ora il partito di Bertinotti e Giordano, perché, come dice Cremaschi, nella politica italiana «non c’è più posto per chi pensa, come si dice a Roma, di poter salvare capra e cavoli», «n giudizio sarà sui fatti» dice Cremaschi che a riguardo cita proprio il presidente della Camera. «Prendo in prestito là frase di San Paolo che Bertinotti cita sempre: il tuo sì sarà un sì, il tuo no un no e il resto saia opera del diavolo».