DICHIARAZIONE DI VOTO
Cpn del 7 maggio 2006
L’elezione di un nuovo segretario costituisce per il partito l’occasione di una discussione a largo raggio, per una riflessione sul funzionamento interno e per un effettivo allargamento del quadro dirigente allargato del partito stesso. Per parte nostra vogliamo sottolineare alcuni elementi che ci sembrano prioritari nella gestione politica che la nuova segreteria dovrà portare avanti e che vogliamo sostenere nel confronto collettivo, pur non venendo meno le divergenze politiche scaturite dallo scorso congresso.
a) Un aspetto centrale della nuova fase politica è l’autonomia organizzativa e politica del partito. Essa costituisce di per sé un valore, ma riveste un’importanza ancor più rilevante nella complessa fase politica che si apre con la partecipazione di Rifondazione Comunista a una esperienza di governo in un quadro politico nazionale e internazionale di estrema problematicità. Riteniamo che l’autonomia del partito sarà garantita soltanto se sapremo dotarci di un’agenda coerente con le nostre fondamentali opzioni programmatiche e incentrata sull’intervento di massa e con i movimenti. È su questo punto che si misura un nuovo rapporto tra centro e federazioni locali, nella capacità di queste ultime di sapere articolare un’iniziativa decentrata in funzione del movimento e delle vertenze sociali.
b) In secondo luogo si dovrà procedere a una profonda riflessione sul funzionamento interno del partito, sul quale non formuliamo un giudizio positivo né per quanto riguarda il rapporto tra direzione ed esecutivo, né per ciò che concerne le modalità di formazione delle decisioni (spesso adottate secondo un rigido metodo maggioritario) e il terreno per noi cruciale del radicamento sul territorio. Nelle prossime settimane andranno individuate le sedi opportune per individuare correttivi efficaci, capaci di tradurre in pratica la proposta di una gestione unitaria del partito, che possa vedere l’apporto di tutti e tutte alla formazione delle decisioni, a tutti i livelli, centrale, locale, di settore. Accogliamo con favore questa proposta di gestione collegiale, che non implica ignorare la presenza di diverse posizioni nel nostro partito. Riteniamo tuttavia necessario in primo luogo verificarne la concretezza sul piano dei fatti, tanto più che su questo terreno – decisioni prese dalla maggioranza senza tenere conto delle posizioni espresse dalle minoranze del partito – ci lasciamo alle spalle esperienze tutt’altro che favorevoli.
c) In terzo luogo, si pone il problema del rapporto tra il partito e le altre forze politiche e sociali della sinistra di alternativa. Permangono tra noi valutazioni diverse in ordine al progetto della Sinistra europea. Ma anche a questo riguardo siamo concordi nel sostenere che nessun progetto di allargamento e di maggiore unità con altre soggettività politiche e sociali possa funzionare in assenza di un rafforzamento dell’identità e del ruolo del Prc che – come ha confermato anche l’ultima campagna elettorale e come testimoniano le lotte nel paese – resta uno strumento indispensabile di lotta, di impegno politico, di iniziativa di massa.
Alla luce di queste considerazioni, la scelta di astenerci sulla candidatura del compagno Franco Giordano a Segretario nazionale del partito rappresenta, nelle nostre intenzioni, un segnale di apertura e di verifica della gestione del partito. Al nuovo segretario auguri di buon lavoro.
Claudio Grassi – Essere comunisti
Salvatore Cannavò – Sinistra critica