CPN del 22-23 aprile 2006 – intervento di ALESSANDRO LEONI

Il nostro dibattito non coglie, sufficientemente, la complessa difficoltà che ci viene consegnata dal risultato elettorale. Infatti la positività del dato riguardante il nostro Partito e con esso, più in generale, quello delle altre soggettività ( PdCI, Verdi, etc… ) che si collocano a sinistra del costituendo “Democratic Party” non risulta, pur nella sua importanza, tale da rimuovere l’ostacolo del condizionamento che i, reali, rapporti di forza nelle istituzioni ( esempio emblematico : il Senato ! ) e nel paese comporteranno sulla stessa azione della “maggioranza” ( l’Unione ) che determinerà il nuovo esecutivo. Le riserve, forti, sulla

qualità del “programma” definito in sede di trattative fra il centro-sinistra e il PRC vengono, oggi, ulteriormente rafforzate dalla considerazione relativa l’influenza che sul nuovo governo eserciteranno i così detti “moderati” ( l’ “UDC” ) e la stessa Confindustria, per non parlare delle “istituzioni” extranazionali dal Fondo Monetario all’ Unione Europea ! La recentissima vicenda che ci ha visto “puntualizzare” i limiti fissati dal “programma” rispetto alla stessa richiesta di Epifani, per la CGIL, sulla Legge Biagi è indicativa dei ristrettissimi margini entro i quali siamo, ormai, confinati. Una maggiore consapevolezza e un maggiore realismo, come da noi lungamente suggerito, ci avrebbe permesso, oggi, di risultare meno inchiodati ad una situazione così difficile e precaria. Ricordare ciò non è volontà di polemica, ma bensì richiamo all’esigenza, per tutti, di una maggiore attenzione reciproca nei passaggi importanti del/per il Partito ! Al presente ritengo che il PRC oltre a difendere il risultato conseguito con la cacciata della “banda Berlusconi” debba farsi promotore, senza ambiguità, di una proposta forte di rilancio dell’unità della “Sinistra”, tenendo presente la difficoltà delle altre componenti e soprattutto della “sinistra DS” ormai destinata a dover sciogliere le proprie ambiguità. Se il così detto “Partito della Sinistra europea/sezione italiana” si proponesse di diventare la “casa comune” di tutte le diverse soggettività di sinistra e non già un, velleitario, nuovo soggetto ideologico potremo creare un effettivo riequilibrio dell’asse politica italiana oltre a rimuovere un ostacolo, certamente non piccolo, per l’unità politica del nostro stesso partito.

Alessandro LEONI ( fedraz. Fiorentina )