SINTESI INTERVENTO AL CPN DI CLAUDIO GRASSI (Direzione)
Ancora una volta, quando si decide la presenza nelle istituzioni, si avanza una proposta che mette in un angolo le minoranze. Nonostante questo partito sia nato con i propositi più innovativi e democratici, quando si tratta di rappresentare il pluralismo interno nel Parlamento, si conferma tra i più chiusi e più arretrati del panorama politico italiano.
Ritengo che sia lesivo della rappresentanza del partito reale riconoscere a delle minoranze che hanno un consenso del 41% uno spazio pari al 15%. Nei partiti dell’Unione non vi è altra situazione dove le minoranze vengano compresse in un modo così assurdo.
Ciò è ancora più mortificante poiché mentre non si dà il dovuto spazio alle minoranze, si riconfermano tutti i parlamentari uscenti – anche chi ha fatto più di due legislature – stravolgendo la deroga dello Statuto. Tra l’altro, tra queste riconferme vi sono compagni che ormai vantano un presenza pluridecennale in Parlamento: loro per primi, avrebbero dovuto sentire il bisogno di fare un passo indietro.
Alla direzione del 21 dicembre scorso avevamo chiesto che almeno nella costruzione delle proposte degli indipendenti, delle rappresentanze territoriali e del gruppo dirigente nazionale la maggioranza tenesse conto di proposte avanzate dalle minoranze. Si è risposto, anche su una richiesta minima e di buon senso come questa, con una chiusura totale.
Devo dire amaramente che in quest’ultimo mese, in questo partito che ritengo anche un pò “mio”, mi sono sentito quasi un ospite sgradito.
Non un piccolo segnale di apertura, anche su richieste che andavano nella direzione di migliorare in modo impercettibile la proposta, già così clamorosamente iniqua.
Mi sono chiesto il perché e la conclusione che ne ho ricavato è che, nonostante tutte le dichiarazioni di principio, la minoranza non viene considerata un fatto politico e come tale rispettata, ma una specie di ingombro da ridurre ai minimi termini.
Vivo tutto questo come un’ingiustizia. E siccome per me il senso primario che mi ha fatto diventare comunista è la lotta contro le ingiustizie, lotterò anche contro questa, anche se, e mi dispiace molto, avviene nel mio partito.