ORDINE DEL GIORNO SUL REFERENDUM approvato ad unanimità
Mancano pochi giorni al referendum che dovrà approvare o respingere la riforma del centrodestra che stravolge la nostra Costituzione nata dalla Resistenza antifascista: una vera e propria controriforma simbolo dell’ultimo tentativo – da parte del governo Berlusconi – di attaccare la democrazia del nostro paese.
Abbiamo più volte discusso del carattere reazionario, devastante, di questa controriforma, un vero e proprio attacco ai diritti sociali, all’uguaglianza dei cittadini con la legittimazione degli egoismi corporativi sul piano sociale e culturale, una vera torsione istituzionale con i poteri accentrati nell’esecutivo, anzi nel primo ministro, con l’umiliazione del Parlamento e del presidente della repubblica, con il controllo politico del CSM e della Corte Costituzionale.
Sono ragioni di metodo e di merito che hanno indotto da tempo i più autorevoli costituzionalisti e giuristi (oltre che importanti personalità tra cui gli ex presidenti della Repubblica Scalfaro, Cossiga e Ciampi) a impegnarsi nella difesa della Costituzione del 1948.
In realtà questo testo è stato voluto e imposto dalla nefasta alleanza tra forze qualunquiste e liberiste come Forza Italia, una formazione populista ed eversiva come la Lega e un partito come AN, che fa seguito a quel MSI che ha sempre attaccato la Costituzione per il suo carattere democratico e antifascista. Ma nello stesso tempo il testo risponde ad una ambigua esigenza di governabilità che viene da lontano, dagli anni del craxismo, quando in realtà rispondeva alla volontà di rafforzamento dei poteri dell’esecutivo e di controllo della magistratura.
Poco si sta facendo per questo referendum, probabilmente per le pressanti scadenze elettorali. Poco stanno facendo i media. L’Unione non ha programmato manifestazioni nazionali; solo il Comitato “Salviamo la Costituzione” e la CGIL si stanno impegnando. Dalle donne viene pressante la richiesta di un impegno massiccio per il NO, come testimonia un testo di alcune femministe del
Centro Riforma dello Stato, che sottolinea come la libertà femminile vive solo in un contesto di democrazia e di uguaglianza. Il nostro Partito, che ha contrastato fin dall’inizio questa deriva autoritaria, ora deve impegnarsi ancora di più per poter portare anche all’elettorato popolare la sostanza politica della campagna referendaria per il NO.
Il tempo dei dibattiti è stato utile e proficuo; ora dobbiamo andare tra la gente, con un vero e proprio allarme democratico e riuscendo a comunicare elementi concreti vicini anche ad un elettorato di non addetti ai lavori.
L’obiettivo del nostro impegno è duplice: una grande partecipazione al voto e un grande successo del NO bocceranno la controriforma di Bossi e Berlusconi e otterrebbero anche il risultato di frenare i tentativi di cambiare la Costituzione in accordo con quelle forze che stanno tentando di devastarla e che – vedi Bossi – minacciano di ricorrere a forme di lotta eversive.
Il Comitato politico nazionale chiede a tutti i compagni e a tutte le compagne un impegno grande e convinto a sostenere e diffondere in maniera capillare le ragioni della democrazia, dell’uguaglianza e della solidarietà, cioè le ragioni del NO.
Franco Giordano, Imma Barbarossa,
Franco Russo, Claudio Grassi
Gigi Malabarba, Gennaro Migliore, Giovanni