Per la prima volta il nostro partito discute una finanziaria da una collocazione di governo. Per questo dobbiamo rifuggire da facili suggestioni demagogiche per stare invece al merito dei problemi. Il giudizio sulla finanziaria, necessariamente articolato, non può attardarsi sul calcolo delle luci e delle ombre ma derivare dal suo segno complessivo. Infatti l’importante segnale dato sull’Irpef che compensa con qualche contraddizione i redditi più deboli, senza per altro reintrodurre l’aliquota più alta contro i veri ricchi tolta da Tremonti, rischia di essere contraddetta dai tagli agli Enti Locali e dall’introduzione dei ticket. Infatti il governo con una mano da, e con l’altra toglie molto di più obbligando i comuni o a tagliare servizi o a introdurre nuove tasse per mantenere i livelli attuali! Prendiamo il Comune di Pistoia: il taglio del governo Berlusconi ammontava lo scorso anno a 3.250.000 euro, quello del governo Prodi arriva (dopo l’intervento dell’Anci) a 4.400.000 euro! Inoltre il nostro governo ci vieta di usare gli oneri di urbanizzazione per finanziare i servizi, costringendoci a trovare altri 3.000.000 euro!
In Italia ci sono dai 3.000.000 ai 3.500.000 di persone non autosufficienti gravi. Dal 15 al 20% delle famiglie italiane devono trovare tutti i mesi dai 1000 ai 2000 euro per assistenti familiari spesso al nero. Il Governo prevede un fondo di 150.000.000 euro per la non autosufficienza con una media di 45 euro l’anno a persona! Contestualmente destina 1 miliardo e 700 milioni in più per l’acquisto di nuove armi e 60.000.000 euro in tre anni per gli alloggi delle forze armate senza indirizzare neanche un centesimo alla costruzione di nuove case popolari! Mi domando: quali sono le priorità del mio governo dal momento in cui taglia ai Comuni più di Tremonti, concede briciole ai non autosufficienti e destina il 5% dell’intera manovra per aumentare le spese militari? L’enfasi fuori luogo di questi giorni rischia di rivoltarsi contro di noi e visto che le persone si fanno i conti in tasca, sarebbe molto meglio mobilitare la nostra gente per chiedere una drastica riduzione delle spese di guerra e creare un fondo per la non autosufficienza e per l’eliminazione dei ticket sanitari.
In questo senso un dibattito sulla Sinistra europea che non parta dal rafforzamento del nostro partito e dalla centralità nella politica del paese e del governo di questi temi, approderà ad una sterile e inutile aggregazione di ceto politico.