Condivido un punto della relazione: la necessità di considerare la crisi economica e finanziaria il tema centrale della nostra discussione e iniziativa. Per questo sono d’accordo su una serie di proposte avanzate per fronteggiare una crisi i cui effetti già si avvertono. Questo è il punto di convergenza con Ferrero, per il resto il mio dissenso è profondo. Con una battuta mi sento di affermare che la relazione è del tutto inadeguata in quanto riflette la grave inadeguatezza della maggioranza. Ciò che completamente manca nella relazione è quale dovrebbe essere in questa fase, caratterizzata dalla ripresa di grandi movimenti di società, la nostra proposta politica. Affermare che il dibattito, aspro, in corso nel Pd non ha nessun rapporto con i movimenti, in primo luogo con quello sulla scuola e dei lavoratori, vuol dire sottovalutare la “svolta” attuata dalla Cgil. Non mi pare che lo sciopero generale di ieri e le mobilitazioni e i cortei siano stati decisi da un gruppo dirigente sindacale controllato da comunisti!
Dire che Epifani non centra nulla con il dibattito del Pd significa sottovalutare la novità sociale e politica che la Cgil via via sta assumendo. Occorre ripartire dal processo costituente di un nuovo soggetto politico, unendo la sinistra e lavorando sulle contraddizioni del Pd. Si tratta di tentare di incrociare pezzi di sindacato e di sinistra socialdemocratica disponibili a dar vita, con la sinistra di alternativa, ad una nuova formazione, sull’esperienza della Linke. E questo processo deve avvenire nel vivo dello scontro politico e sociale. Unità della sinistra, dunque, e non il coordinamento di sinistra con chi ci sta. Una sinistra, inoltre, che rilanci una politica di unità più larga: l’unità delle opposizioni democratiche. Non si può essere equidistanti tra il Pd e il Pdl. Costruire, insomma un movimento politico di massa attraverso il quale riproporre una coalizione riformista che si candidi al governo del Paese. Per questo la scadenza delle prossime elezioni amministrative è un passaggio importante. Occorre lavorare per l’unità a sinistra oggi possibile: un cartello di tutte le forze di sinistra da presentare nelle elezioni provinciali e nei comuni superiori ai 15 mila abitanti. Questa deve essere l’indicazione del Cpn se vogliamo tentare di risalire la china. O c’è il cartello unitario di
tutte le sinistre o è meglio presentarsi con le liste del Prc: non ci sono scorciatoie (liste di sinistra o unità dei comunisti). Comunque, a norma di Statuto le decisioni finali spetteranno agli organismi dirigenti federali e di circolo.