La minoranza continua imperterrita ad usare questioni di cultura politica come clave per tentare di dividere la maggioranza e, così facendo, immiserisce le innovazioni politico culturali che sono un patrimonio di tutto il partito. La polemica sul muro di Berlino è assurda. Nella stessa Linke altissimi dirigenti non si sognerebbero mai di assumerla come simbolo di vittoria e liberazione. Per me resta il simbolo della vittoria del capitalismo e di una sconfitta storica che era già avvenuta da molti anni. Per noi il problema principale è che la linea che abbiamo scelto a Chianciano, che è qualificata dal Partito Sociale, è e sarà considerata inesistente dai mass media e dal resto delle forze politiche, per il semplice motivo che è eterodossa rispetto alla politica ufficiale.
Bisogna saperlo e non coltivare illusioni. Ricostruire legami sociali e spazi pubblici senza l’ossessione delle elezioni è la forma più alta di politica che possiamo mettere in campo. Per questo è indispensabile mettere mano alla pratica del partito che in gran parte del paese è dedita esclusivamente a discutere delle giunte, degli assessorati e che ha determinato fenomeni di degenerazione inaccettabili, fino al punto che ci sono organizzazioni di partito al servizio delle carriere personali di questo o quel compagno. Anche per questo è giusto che si sappia in modo inequivocabile che il Prc sarà presente con proprie liste sarà presente alle prossime amministrative con proprie liste autonome. Non ci può essere nessuno stravolgimento della democrazia e dello statuto che permetta a macchia di leopardo la realizzazione della costituente della sinistra o dei comunisti. Ciò che il congresso ha bocciato non può essere imposto in nessun modo. La direzione del partito ha il diritto e il dovere di garantire che “Liberazione” non persegua un progetto politico contrapposto a quello del Prc.