CPN del 13-14 dicembre 2008 – Intervento di Alessandro Giardiello

La relazione del segretario dota il partito di una piattaforma in grado di offrire una risposta da sinistra alla crisi. E’ un notevole avanzamento rispetto all’ultima direzione. La campagna verso lo sciopero generale è stata positiva. Siamo andati di fronte a centinaia di posti di lavoro. Non succedeva da tempo come molti operai ci hanno tenuto a sottolineare. Il partito fatica a risvegliarsi dal coma in cui era entrato durante il governo Prodi ma la presenza ai cancelli e il confronto con i lavoratori sono la giusta cura. Registriamo risposte entusiaste verso questa nuova impostazione che arriva dal centro e che sovente si scontra con il “partito delle istituzioni” che vede con diffidenza il “partito del conflitto”. Dobbiamo dare continuità al nostro intervento in vista dello sciopero di metà febbraio proposto da Fiom e Funzione pubblica. La Cgil è a un bivio. Un lettore spinge per “rientrare” adeguandosi alle scelte di Cisl e Uil. Non è semplice per il principale sindacato italiano mantenersi fuori dal quadro normativo che regola la contrattazione nazionale per abbracciare la linea di un sindacalismo conflittuale. Ma è l’unica strada per dare risposte a milioni di lavoratori che sono falcidiati dalla crisi. Il 12 dicembre sono state gettate le basi per una nuova idea di confederazione con i sindacati di base. Non solo dobbiamo sostenere Rinaldini e l’ala sinistra della Cgil in questa battaglia ma vanno messe in campo iniziative che mirino a diffondere il conflitto e l’unità tra i lavoratori. Organizzando ad esempio vertenze e liste di precari che perdono il posto di lavoro e che devono mantenersi attivi nelle mobilitazioni. Azioni di mutualismo nel quadro di una crisi così pesante (casse di resistenza, mense popolari, ecc.) possono giocare un ruolo importante per mantenere quei vincoli di solidarietà che la destra punta a spezzare scatenando nuove guerre tra poveri.