CP d’Australia, dichiarazione sulle rivolte razziste a Sydney

E’ ora di schierarsi contro il razzismo

“Questo è razzismo e deve essere condannato e combattuto”, ha detto il Segretariato del Partito Comunista in una dichiarazione di forte condanna delle rivolte avvenute in diverse spiagge attorno a Sydney negli scorsi ultimi giorni. La sua dichiarazione continua:

Le rivolte e la violenza sono state intenzionalmente organizzate ed è stato rivelato che diverse organizzazioni di fascisti di supremacisti bianchi hanno giocato un ruolo nel fomentare e forse nell’organizzare le azioni razziste. Il fatto che molti giovani abbiano preso parte a queste dimostrazioni è uno dei dati peggiori.

Molto è stato fatto in Australia per promuovere una società tollerante, multi-etnica e multi-culturale. Se viene permesso a tali rivolte di manifestarsi e propagarsi, la nostra società potrebbe lacerarsi nella discriminazione, mettendo razza contro razza, religione contro religione. Potrebbero anche venire a separarsi le famiglie multi-etniche.

Queste dimostrazioni vili e razziste sono una conseguenza diretta delle leggi “anti-terrorismo”, del terrificante trattamento discriminatorio dei rifugiati, dell’arresto senza addebito di persone della comunità musulmana, della deliberata fomentazione di paura e insicurezza, delle guerre in Iraq e in Afganistan e della minaccia di guerra contro altri paesi mediorientali, di cui il Governo australiano è il principale fautore.

La responsabilità per questi recenti sviluppi è direttamente del primo ministro Howard, del procuratore generale Ruddock e, in particolare, dell’ex premier del NSW Bob Carr. Le loro politiche hanno concorso a promuovere atteggiamenti razzisti. Anche dopo i torbidi di Sydney, non hanno saputo tenere una posizione forte contro il razzismo e per il multi-culturalismo.

La responsabilità giace anche in quella parte dei media che ha dato evidenza a menzogne anti-musulmane e dipinto con immagini stereotipe le persone provenienti da paesi del Medio Oriente. Alcuni giornali stanno soffiando su sentimenti che portano a un conflitto di lunga durata.

L’atmosfera di agitazione si è sommata al gran consumo di alcol, venduto dagli alberghi locali finché finalmente, a richiesta della polizia, hanno chiuso le mescite. Ma ormai il danno lo avevano già fatto e il risultato è stato l’hooliganismo visto su spiagge di Sydney.

Alcuni elementi estremisti dalle comunità mediorientali in Australia non hanno aiutato con le loro risposte agli indubbi scherni, umiliazioni e provocazioni. Anche gli attacchi terroristici fuori dell’Australia creano risentimento e paura e giocano dalla parte dei manipolatori politici.

La spirale di attacco e contrattacco deve essere fermata e tutti i coinvolti devono essere persuasi a frenare le loro parole e le loro azioni. C’è un urgente bisogno che i leader delle comunità, dei consigli municipali, del governo di stato, i rappresentanti delle comunità etniche e delle altre organizzazioni democratiche, si uniscano insieme per creare una barriera contro il razzismo e tutte le sue manifestazioni.

La forte risposta di molti cittadini dei quartieri balneari intorno a Sydney, che hanno condannato ed espresso il loro disgusto alla violenza dei delinquenti che hanno preso parte alle dimostrazioni razziste, ha posto l’accento sulla necessità di un’opposizione unita al razzismo

Questo è stato sostenuto anche dalle dichiarazioni di gran parte dei leader delle comunità e politici e da ufficiali di polizia che hanno condannato il comportamento rozzo, teppista e razzista.

Ma è necessario che le autorità definiscano le azioni dei ribelli non soltanto “anti-sociali” ma per quello che sono realmente, “razziste”, anche se sono implicati altri fattori. Non sono da meno del razzismo della segregazione praticato in Sud Africa, del razzismo delle bande di linciatori KKK degli Stati Uniti dirette contro gli afroamericani, del razzismo dietro alla politica dell’Australia dei bianchi che impose privazioni e umiliazioni alla popolazione indigena dell’Australia.

Il razzismo è una politica di vecchia data, usata cinicamente dai circoli dominanti in diversi paesi per distogliere l’attenzione dalla loro incapacità a provvedere alle necessità economiche e sociali della popolazione e incolpare gruppi “estranei” dei loro fallimenti. Era la politica dei leader nazisti della Germania, di dirottare l’odio contro ebrei, zingari, polacchi, slavi e gli altri gruppi nazionali per deviare l’attenzione dalle vere intenzioni della nazione germanica. Il razzismo può condurre ad una spirale di guerra e distruzione. È anche usato per dividere la classe operaia lungo linee etnico- religiose e con ciò indebolire la sua lotta per salario, diritti e condizioni di lavoro.

Il razzismo in diversi paesi ha condotto alla formazione di partiti politici a base razzista, che giocano sulle paure e i risentimenti di settori della comunità che sono diffidenti verso le persone che hanno cultura, religione o colore della pelle diversi. Fortunatamente, questo finora non è accaduto in Australia.

In Australia questi pericoli possono ancora essere evitati da tutte le comunità frenando le loro reazioni, aiutando l’Australia a rimanere un società multi-culturale e multi-etnica, con l’educazione nelle scuole sulla negatività del razzismo e con la reiezione dalla vita politica dell’Australia di quelli che sono responsabili di politiche a base razzista.