Costa d’Avorio, la violenza continua: in un mese 26 esecuzioni sommarie

Si continua a morire in Costa d’Avorio. Secondo quanto riferito oggi dalle Nazioni Unite, solo nell’ultimo mese 26 persone sono state passate per le armi. Lo ha detto Guillaume Ngefa, responsabile per i Diritti umani della missione dell’Onu in Costa d’Avorio, Onuci.

Il rappresentante delle Nazioni Unite ha dichiarato che tra l’11 luglio e il 10 agosto, sono stati riscontrati “26 casi di esecuzioni sommarie” nei quali sarebbero sempre coinvolti soldati delle Forces Republicaines de Cote d’Ivoire, la formazione armata organizzata dall’attuale presidente Alassane Ouattara nel corso della guerra civile combattuta contro le forze fedeli all’ex capo dello stato, Laurent Gbagbo, conclusasi ad aprile con l’arresto di quest’ultimo. L’ultima vittima sarebbe un ragazzo di appena 17 anni, proveniente da un villaggio poco fuori Abidjan.

Oltre alle critiche dell’Onu per le esecuzioni sommarie degli elementi sospettati di aver combattuto con o fiancheggiato il vecchio regime, ci sono quelle delle organizzazioni umanitarie per la prolungata detenzione cui è stato sottoposto Gbagbo insieme a sua moglie Simone, ancora in attesa di un processo. I due sono detenuti in due differenti località del nord del Paese, feudo elettorale di Ouattara.

L’ultimo conflitto ivoriano è scoppiato lo scorso dicembre a causa del rifiuto di Gbagbo di riconoscere la sconfitta elettorale e lasciare la presidenza a Ouattara. Gli scontri sono durati oltre cinque mesi e hanno fatto circa tremila morti.