Cosa rossa, Bertinotti sarà il candidato premier

BERTINOTTI FOR PRESIDENT: L’altra volta erano soltanto primarie, e l’avversario da battere Prodi. Questa volta sarà invece una vera e propria candidatura, con tutti i crismi della formalità. Fausto Bertinotti sarà il candidato premier della Sinistra arcobaleno alle prossime elezioni. Che si voti ad aprile con questa legge elettorale o a giugno con un’altra, poco importa, n Partito democratico andrà da solo alle elezioni, e la Cosa rossa metterà da parte tutti i nodi ancora irrisolti e farà altrettanto, Sfidando Berlusconi per il governo del Paese e Veltroni e Pd per l’ «egemonia» a sinistra.. Una scelta che non convince quelli di Sinistra Democratica che avrebbero preferito córrere in coalizione col Pd, ma che si fonda su un accordo solido, siglato dopo le consultazioni al Quirinale da Bertinotti e Veltroni.
Il presidente della Camera avrebbe preferito far correre il governatore della Puglia Nichi Vendola, per il quale si profilava un futuro di leader del nuovo soggetto non appena la fase costituente della Sinistra arcobaleno sarebbe entrata nel vivo. Ma la fine del governo Prodi, l’accelerazione verso le elezioni e la fine dell’Unione ha cancellato tutti gli schemi. A convincere Bertinotti della necessità di un impegno in prima fila sono state le pressioni provenienti da Rifondazione comunista e dagli alleati più vicini, ma anche i messaggi lanciati dal “loft”. Veltroni prefigura infatti una campagna elettorale basata su poche idee-forza che disegnino un Pd dal netto profilo riformista, e vede con favore una «competizione dialogante» con la sinistra radicale, a sua volta impegnata in una piattaforma programmatica «di alternativa». «Una contesa tra il Pd e la sinistra ci deve essere, una sfida aperta su chi è più in grado di dare una risposta ai problemi drammatici della società contemporanea», diceva ieri Bertinotti precisando di parlare come «come viandante della politica» . Ma in realtà la decisione l’ha già presa, insieme a quella di cone-re in ticket con una donna (per il Verde Pecoraro Scanio potrebbe essere Grazia Francescato). E già si prepara a sfidare Veltroni e Berlusconi puntando su pacifismo, ambientalismo, diritti civili e soprattutto su una «critica al capitalismo di oggi, che produce precarietà e insicurezza».
Bertinotti insomma aspetta di sapere come andranno a finire le consultazioni di Marini, ma intanto è certo che «politicamente la legislatura è finita col voto in Senato e il giudizio torna ormai agli elettori». Al massimo, a giugno. Cioè, politicamente parlando, «subito». Tra non molto avrà superato l’impedimento del ruolo istituzionale (già nei mesi scorsi gli era stato proposto di mettersi alla testa del processo unitario), ha anche messo da parte i timori sul suo essere «intriso di storia del 900» e si è convinto che non necessariamente un candidato più giovane porti più voti. Che poi è la questione fondamentale. Se alla Camera un risultato a due cifre è auspicabile, al Senato, dove lo sbarramento per le forze non coalizionate è dell’8%, è necessario.
I sondaggi che circolano in questo giorni inducono alla fiducia, dando la Cosa rossa sotto la soglia di sbarramento soltanto in Sicilia. Ma Bertinotti sa che un passo falso questa volta sarebbe fatale, per la rappresentanza della sinistra radicale in Parlamiento nella prossima legislatura mai anche per il processo di più lungo periodo. «C’è un imperativo» che va rispettato, per il presidente della Camera: «Che queste sinistre: si mettano insieme, che siano soggetto unitario anche se plurale, avendo meno ansia di vincere domani e più quella di rianimare una speranza per il futuro-e di cambiare la società». E infine sa anche, Bertinotti, che bisogna giocarsi il tutto per tutto perché a sperare in un fallimento elettorale della Cosa rossa sono in molti: i vari fuoriusciti dal Prc Turigliatto, Cannavo (Sinistra critica), Ferrando (Partito comunista dei lavoratori), ma anche altri compagni di strada che soltanto per cause di forza maggiore stanno acconsentendo a rinunciare in questa tornata elettorale alla falce e martello.