Cosa difendono Liu Xiaobo e Carta 08?

Liu Xiaobo è stato uno dei principali estensori dell’anticomunista “Carta 08? pubblicata nel dicembre 2008, che apertamente faceva riferimento a quella “Charta 77? elaborata dai dissidenti anticomunisti cecoslovacchi guidati da Vaclav Havel: il Vaclav Havel coautore della piena restaurazione del capitalismo e dell’adesione alla Nato della Repubblica Ceca, dopo aver ingannato quasi tutta la sinistra antagonista occidentale.

L’essenza del programma di “Carta 08? e degli anticomunisti cinesi?

Ovviamente la “tutela della proprietà privata” (la proprietà pubblica, ai loro occhi sapienti, non è degna certo di tutela), un programma ben conosciuto in Europa orientale dopo il 1989!

La loro analisi della storia cinese? Basta riportare, dal loro documento, due sole perle.

“L’impatto con l’occidente nel XIX secolo ha prodotto uno shock che ha portato alla caduta di un sistema autoritario e decadente…”

Basta andare sul sito anticomunista Asianews.it, e si troverà questa incredibile deformazione della realtà cinese (”Il testo integrale di Carta 08?).

Dal 1840, infatti, l’imperialismo occidentale ha occupato militarmente la Cina per più di un secolo…

Dal 1840, l’imperialismo occidentale ha spacciato oppio e morte a milioni di cinesi per un secolo…

Ma per gli autori di “Carta 08? si è trattato solamente di uno “shock” (salutare…) che ha tra l’altro portato, a loro avviso, “alla caduta di un sistema autoritario decadente”. Un fenomeno tutto sommato positivo, sempre a loro parere, e questo per una triste fase storica nella quale le truppe d’invasione occidentali ed i marines statunitensi erano dislocati in forze in Cina (1900 e 1945/47, nel caso dei marines), portando i soliti doni del colonialismo liberale: stupri, massacri e sfruttamento bestiale dei lavoratori delle nazioni occupate, in tutto o in parte.

Ma la “perla” migliore è un’altra.

“La vittoria sul Giappone nel 1945 ha dato una nuova possibilità alla Cina di fare un passo in avanti verso un governo moderno” (moderno e capitalistico, secondo Carta 08), “ma la sconfitta dei Nazionalisti” (di Chiang Kai-Shek, della borghesia e dei latifondisti cinesi che erano i mandatari politici del partito “nazionalista”) “nella guerra civile contro i Comunisti, ha gettato la nazione” (=la Cina) “nell’abisso del totalitarismo”.

Proprio così, parole degne della peggior destra reaganiana: nella guerra civile del 1945/49, secondo l’orrenda “Carta 08? elaborata dagli anticomunisti cinesi (e secondo i suoi alleati internazionali, a partire dalla borghese occidentale), sarebbe stata sicuramente utile e proficua la vittoria di Chiang Kai-Shek e dei suoi protettori americani, con un bello sterminio dei comunisti cinesi simile a quello effettuato (grazie alla CIA) contro i comunisti indonesiani nel 1965/66, oppure in Cile nel 1973, ecc.

Alcune domande per i compagni onesti.

Ci hanno già fregato nel 1977/89, vendendoci Havel, Walesa e compagnia come dei “sinceri democratici” che “lottavano contro il totalitarismo”: siamo pronti a farci imbrogliare un’altra volta, con la solita benedizione del Manifesto ora alleato di Vendola (di Vendola, e non solo…)?

Siamo già pronti a dimenticarci che il “grande” premio Nobel l’hanno conferito nel 2009 anche al “grande” Obama, all’eroe statunitense della guerra in Afghanistan e Pakistan, oltre che del golpe (”soft e democratico”) in Honduras?

Ci devono in…culcare la loro presunta e borghesissima “verità” nei secoli dei secoli?

“Chi non ricorda il proprio passato” (Indonesia, Cile, Honduras 2009, ecc.) “è destinato a riviverlo”: su questa bella frase siamo d’accordo, o dobbiamo ancora appoggiare gli aspiranti Havel, Walesa ed Eltsin del presente e del futuro, in Cina come a Cuba?

Non è certo un caso che il Dalai Lama si sia subito complimentato con Liu Xiabo, proprio per la sua appartenenza al fronte mondiale dell’anticomunismo assieme ai vari Pannella, Yoan Sanchez, ecc.