I partecipanti, tra i quali c’erano anche diversi membri della resistenza irachena, hanno sottolineato la necessità di incrementare la solidarietà con la lotta di questo popolo arabo contro gli occupanti stranieri per ottenere la vera indipendenza.
La criminale repressione delle truppe degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, le torture e il genocidio contro la popolazione civile sono stati condannati.
I rappresentanti del popolo iracheno presenti alla Conferenza hanno dato informazioni sulla lotta del loro popolo, la strutturazione di una resistenza patriottica nazionale al di là delle sette e le ideologie politiche, partendo dal sentimento patriottico del popolo,che respinge l’occupazione e l’appropriazione delle risorse.
La Conferenza ha denunciato la farsa che si pretende organizzare il prossimo 30 giugno con il passaggio della sovranità e del potere, mentre si incrementa la repressione e si afferma che le truppe straniere, che costituiscono l’oppressione, rimarranno nel paese. L’imperialismo cambierà alcuni volti, tra i quali quello dell’amministratore coloniale Bremer che verrà sostituito dall’ambasciatore Negroponte, esperto in guerre sporche e con molta esperienza nella repressione del movimento popolare e rivoluzionario in America Centrale e America Latina.
I partecipanti alla Conferenza hanno invitato a denunciare i piani imperialisti, a lavorare per la ritirata delle truppe che accompaganno le forze dell’impero in questa avventura coloniale e a denunciare il ruolo della grande stampa che serve i loro interessi.
E’ stato accordato di continuare le mobilitazioni popolari contro la guerra e contro l’occupazione, di realizzare azioni di strada perché i fratelli iracheni che lottano contro l’occupazione sentano l’appoggio internazionale delle masse e di organizzare il prossimo 30 settembre, data accordata nel Foro Sociale di Mumbay, un mobilitazione speciale di solidarietà con la resistenza del popolo iracheno.
Una delegazione del Partito Comunista di Cuba ha inviato a questa Conferenza il suo messaggio di solidarietà con il fratello popolo arabo.