Sintesi dell’intervento di Claudio Grassi, coordinatore dell’area Essere Comunisti, alla Conferenza nazionale di organizzazione
Carrara 1 aprile
Claudio Grassi, coordinatore nazionale della componente “Essere Comunisti”, è intervenuto questa mattina, subito prima dell’intervento del segretario Franco Giordano, al termine dell’assemblea plenaria dell’ultima giornata di lavori della Conferenza Nazionale d’Organizzazione di Rifondazione Comunista.
La fase culminata con il congresso di Venezia è conclusa. Questo il significato dell’intervento di Grassi, il quale ha colto positivamente il segno di una «discussione vera e trasversale» e dell’«aprirsi di spiragli in un confronto che, nonostante le differenze, non si fonda più su contrapposizioni e steccati rigidi». «Il partito – se si continua a perseguire la strada qui intrapresa – è più unitario e più forte».
«Ora si tratta di mettere in pratica le riforme organizzative di cui RC ha bisogno: una nuova strutturazione degli organismi dirigenti, un rafforzamento della connessione tra partito ed eletti, una maggiore presenza delle donne, un più forte radicamento nei luoghi di lavoro, il rafforzamento di Liberazione».
«Oggi – ha affermato Grassi riferendosi alla fase politica – sarebbe un grave errore politico pensare di far cadere il governo Prodi, perché ciò aprirebbe scenari più arretrati. Pensiamo alle privatizzazioni: oggi il disegno di legge Lanzillotta è bloccato grazie a Rifondazione Comunista. Ma se andasse in porto il progetto neo-centrista di escludere la sinistra dal governo, cosa succederebbe? In questo senso Franco Turigliatto ha sbagliato, perché un’imboscata di destra si è tradotta, nell’immaginario collettivo, nell’ennesima prova dell’inaffidabilità di Rifondazione! Un conto è il dissenso, un conto la separatezza e l’autonomia dalle scelte collegialmente assunte dagli organismi dirigenti! Il collegio di garanzia non è – come qualcuno dice – un luogo in cui persone sadiche si divertono ad espellere compagni, ma una garanzia democratica per tutti noi.»
«Il riconoscere i rischi di uno scenario differente non ci può esimere dal riconoscere come insufficiente il bilancio dell’azione del governo. Sappiamo tutti che se andiamo avanti così, con questa politica, rischiamo di consegnare il Paese alle destre. Propongo una riflessione forte, sui limiti della nostra azione politica: non dobbiamo più – come abbiamo fatto con la Finanziaria (rispetto alla quale il giudizio positivo nostro e della Cgil è stato smentito dai fatti e dai dati) – edulcorare le difficoltà!»
«Oggi – prosegue Grassi – dobbiamo rilanciare l’iniziativa del partito nella società, sul tema della quarta settimana, sull’Afghanistan, su Vicenza. Non dobbiamo nascondere il disagio dell’elettorato ma farne stimolo per un’azione più forte ed incisiva. A partire dal tesoretto dobbiamo mettere in campo una vera e propria azione di redistribuzione. Serve una svolta, che passa dall’abolizione dello scalone, dall’aumento delle pensioni minime, dal rinnovo dei contratti, dall’abolizione dell’ICI sulla prima casa.»
«C’è in campo – ha concluso Grassi – un dibattito a sinistra. Noi dobbiamo ragionare sui contenuti e non sui contenitori, a partire dal tentativo di unire quelle forze che in questi anni hanno lavorato, per fare soltanto un esempio, in difesa dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il progetto dell’unità della sinistra d’alternativa è troppo importante perché si possa correre il rischio che esso venga ucciso da forzature politiciste e dall’idea di un nuovo partito. Rifondazione Comunista in questo percorso ci sarà, con la sua autonomia, con i suoi difetti ma anche con tutta la sua forza. Perché il nostro partito è ancora oggi – così ha concluso il senatore Grassi, interrotto ripetutamente dagli applausi della platea – il punto di riferimento necessario per i lavoratori e per coloro i quali lottano per il superamento del capitalismo».
Questo pomeriggio la componente Essere Comunisti voterà, proprio alla luce dell’apertura di questa nuova fase della dialettica interna e alla luce degli impegni organizzativi e di rafforzamento del partito che la conferenza ha assunto, il documento proposto
unitariamente dalla commisione politica.