Conferenza di organizzazione PRC 2007 – Dichiarazione di voto di Claudio Grassi

DICHIARAZIONE DI VOTO DI CLAUDIO GRASSI
Coordinatore nazionale area Essere Comunisti PRC

Esprimo un voto a favore del documento che ci ha proposto la Commissione politica. Il motivo è semplice: il contenuto del documento è largamente condivisibile ed è il frutto di un vero sforzo di sintesi tra le posizioni esistenti all’interno del Partito. Ciò, evidentemente, non significa che tra di noi siano scomparse valutazioni divergenti; ma il punto di rilievo è che, nel corso di questa Conferenza, vi è stato un giusto modo di affrontare anche le tematiche più delicate e difficili. Si è evitato di nascondere le eventuali differenze, ma si è cercato nel contempo di farle coesistere entro un ambito generale, di includerle in una dialettica virtuosa e non autodistruttiva.

Abbiamo in definitiva avuto ragione, quando abbiamo scelto questa modalità di lavoro, insistendo sulla necessità di rendere quanto più possibile la discussione trasversale e non predeterminata da appartenenze correntizie. Così questa conferenza ha potuto svolgersi in un clima positivo: abbiamo potuto incidere sulle scelte comuni e concorrere ad esse con emendamenti, ordini del giorno, contributi. Tutto ciò è avvenuto non solo a livello nazionale, ma anche in molte federazioni e molti circoli.

Tuttavia non sono importanti solo le considerazioni di metodo o concernenti – per così dire – il tono generale della discussione. Sono anche da sottolineare precisi elementi di merito, la cui importanza a nessuno dovrebbe sfuggire. Ne cito rapidamente tre. Sulla questione del governo, abbiamo registrato un’ampia convergenza sulla necessità, richiamata anche nelle conclusioni del segretario, di uno scatto in avanti nell’azione del partito, nella sua capacità di mobilitazione e di condizionamento dell’esecutivo, in vista di quello che giustamente è stato definito un sacrosanto risarcimento sociale. Sul partito e sul suo imminente futuro, tutti abbiamo auspicato l’apertura di una fase di confronto serrato con l’insieme della Sinistra di alternativa, per un confronto di culture politiche ma anche per la messa a punto di una comune azione politico-programmatica.

Nel contempo, è stato autorevolmente sancito che tale percorso non comporta affatto lo scioglimento di Rifondazione Comunista né tanto meno la rinuncia al suo nome e al suo simbolo. Infine, in relazione alle correzioni organizzative da apportare al nostro partito, è stato formalizzato un percorso decisionale che intervenga su non lievi processi involutivi. Si tratta, mi pare di risultati molto positivi. Sarebbe quindi un vero peccato concludere questa conferenza senza coglierne i buoni frutti e dividendoci con un voto finale. Per questi motivi, a nome dell’area Essere Comunisti, esprimo un voto favorevole.