Con soldati iracheni in Italia diventerei anch’io kamikaze

Sul Corriere della Sera il direttore, Stefano Folli scrive: “I bambini iracheni dilaniati dalla bomba… sono un monumento all’indegnità morale del fondamentalismo”. I 32.165 bambini iracheni uccisi, secondo dati del Pentagono, sotto le “bombe intelligenti” della prima guerra del Golfo, i bambini uccisi in seguito ai bombardamenti sulla Jugoslavia, i bambini uccisi o storpiati dalle bombe blu che gli americani hanno sganciato a tappeto sull’Afghanistan per prendere un uomo che poi non è stato preso, i bambini e i ragazzini palestinesi che cadono quasi ogni giorno, noi li chiamiamo “effetti collaterali”. Anche i bambini iracheni rimasti vittime dell’attentato di Nassirya sono “effetti collaterali” di un attacco della guerriglia a un obbiettivo militare.
Naturalmente fanno orrore gli uni e gli altri. Ma credo non faremo un solo passo avanti nella lotta al terrorismo ma andremo a cacciarci in situazioni sempre più insidiose, se continueremo a guardare le cose sempre e solo dal nostro punto di vista, senza considerare anche le ragioni degli “altri”, se continueremo a chiamare “missioni umanitarie” leI occupazioni militari, operazioni di “peace keeping» le invasioni, democrazia i governi Quisling, a nostro uso e consumo, che sosteniamo in Iraq, in Afghanistan o in Bosnia, se continueremo a crogiolarci, noi italiani, nella retorica che siamo tanto simpatici alle popolazioni occupate.
Truppe straniere e occupanti non possono essere simpatiche. Se io vedessi in Italia soldati iracheni che occupano il nostro Paese e offrono caramelle è soldi ai nostri bambini dopo averli bombardati, farei se ne avessi la tempra, il coraggio e l’età, il kamikaze.