Come ricordare, senza retorica, alcune date storiche

Il modo più efficace per ricordare il valore di alcune date storiche non è quello della celebrazione rituale. Anzi questo è il modo migliore per dimenticare, come si vede dal fatto che la maggioranza degli italiani non conosce più neanche il significato di queste feste.

Invece di celebrare ritualmente e formalmente le date della nostra storia, come il 25 aprile o il 2 giugno, bisognerebbe, soprattutto per i giovani, verificare quanto di quei valori alla base del 25 aprile o del 2 giugno siano oggi attuali e quanto di quei valori siano stati cancellati nei fatti dalle politiche restauratrici. Il 25 aprile e il 2 giugno festeggiamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e la proclamazione della Repubblica, festeggiamo in sostanza la Costituzione antifascista e repubblicana. Ma la Costituzione non bisogna solo regalarla agli studenti, bisogna leggerla, conoscerla e chiedersi se la stiamo applicando o la stiamo calpestando.

L’art. 1 sostiene: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. Questo venne scritto perché i diritti dei lavoratori erano stati calpestati dal regime fascista. Ma oggi è il lavoro a fondamento della Repubblica? O non è il profitto, l’impresa, il mercato? Tutto viene fatto per non danneggiare il profitto, il mercato. Anche durante le ultime elezioni la preoccupazione di entrambi gli schieramenti era solo di “non danneggiare i mercati”. La legge 30 è stata fatta per calpestare i diritti del lavoro e per favorire i privilegi dell’impresa. Per questo se si vuole festeggiare il 2 giugno bisogna abrogare la legge 30, per restituire senso all’articolo 1 della Costituzione. Altrimenti è una farsa, non è una festa!

Altro principio della Costituzione, totalmente calpestato, è l’articolo 11 che sostiene: “L’Italia ripudia la guerra”. Noi festeggiamo la nascita della Repubblica, la cui Costituzione contiene l’articolo 11, con l’Italia che è di nuovo in guerra. Siamo in guerra in Iraq e in Afghanistan, siamo in guerra ancora una volta, ieri alleati delle belve nazifasciste, oggi alleati dei marines americani, che radono al suolo una intera città come Falluja (col fosforo bianco), torturano fino alla morte migliaia di innocenti nel campo di concentramento di Abu Ghraib, e nel lager di Guantanamo (hanno persino ripristinato i lager e i campi di concentramento). Bisognerebbe visitare oltre che il lager di ieri di Auschwitz, il lager di oggi di Guantanamo! Uccidono a sangue freddo migliaia di civili, fra cui donne e bambini, innocenti. Oppure in Afghanistan dove uccidono centinaia di civili come ieri a Kabul, provocando una giusta rivolta popolare. La nostra Costituzione e la festa della Repubblica ci impongono di uscire dalla guerra ritirando immediatamente i militari italiani dall’Iraq e dall’Afghanistan.