USA: CIPOLLETTA, SONO IL GROSSO MALATO DEL MONDO
(AGI) – Pisa, 21 giugno 2005
“Credo che il grosso malato del mondo, in questo momento, siano gli Stati Uniti d’America, che hanno squilibri fondamentali in termini di bilancio dei pagamenti, di finanza pubblica e di risparmio”. Lo ha detto il presidente del Sole 24 Ore, Innocenzo Cipolletta, conversando con i cronisti al margine dell’assemblea degli industriail di Pisa. Gli Usa – ha spiegato Cipolletta – “vivono al di sopra delle proprie possibilita’, con un tasso di risparmio che e’ praticamente zero se non negativo”. Quindi “questo paese deve aggiustarsi” e “il giorno che si aggiustera’ noi ne pagheremo le conseguenze”.
Quindi “e’ opportuno che l’aggiustamento avvenga il piu’ rapidamente possibile e con gradualita’ perche’, se gli Usa dovessero aggiustarsi di colpo, sarebbe un guaio per tutti”.
(AGI)
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IL COMMENTO di Simone Oggionni
Come dare torto a Cipolletta: oggi gli Stati Uniti d’America sono il grande malato del mondo, a causa, in primo luogo, di un aumento dell’indebitamento pubblico che ha raggiunto ormai dimensioni macroscopiche. Il calo dei consumi e della produzione industriale, l’aumento della disoccupazione e del numero dei poveri (a fine 2003 erano 36 milioni di persone, il 12,5% della popolazione) sono i dati di fatto in cui si muove oggi l’economia nord-americana.
Il problema però è più complessivo: gli Stati Uniti d’America sono il paradigma di un modello di sviluppo insostenibile. Non è pensabile, in altri termini, proseguire oltre in questo gioco al massacro globale.
Chissà che in casa nostra non se ne accorga, non dico Confindustria, ma quanto meno quel centrosinistra che, forte della spinta rivoluzionaria dei movimenti, si candida a governare il Paese.