È proprio necessaria una fase 2. Le dichiarazioni recenti di Padoa-Schioppa, Fassino e Rutelli in merito alla necessità di aprire una nuova fase di azione del governo sono da condividere.
Al continuo calo di consensi del governo, segnalato da tutti i sondaggi, non si può rispondere come ha fatto il Presidente del Consiglio parlando di “impazzimento”, ma andando incontro a questo disagio e rilanciando l’azione del governo e aprendo, dopo la Finanziaria, una vera e propria nuova fase.
Il problema è che noi pensiamo che ciò vada fatto su contenuti e obiettivi completamente diversi da quelli annunciati dal ministro dell’ Economia.
Già in questa Finanziaria vi sono cose per noi negative come l’introduzione dei tickets e l’aumento delle spese militari.
È quindi inaccettabile, oltre che in contrasto con il programma dell’Unione, tentare di peggiorare ulteriormente le pensioni, di privatizzare i servizi pubblici locali e di continuare a mantenere militari in un teatro di guerra come quello afghano.
La vera fase 2, la sola che ci può rimettere in connessione con il nostro popolo, è quella che aumenta le pensioni minime, riduce le spese militari e ci fa uscire dai teatri di guerra, sconfigge la precarietà e permette di voltare pagina con la politica fallimentare delle privatizzazioni.