Cina ed Africa: relazioni internazionali senza sfruttamento

Agli inizi di novembre del 2009, si è tenuta in Egitto la quarta conferenza cino-africana con la partecipazione del primo ministro cinese Wen Jiabao e, sull’altra sponda, da leader a ministri degli esteri di quasi tutti i paesi africani.Si è verificato un nuovo salto di qualità nelle relazioni politico-economiche tra le due sfere geopolitiche, soprattutto grazie a otto misure concrete prese da Pechino, che dimostrano l’assoluta inconsistenza dell’equazione Cina = nuovo polo imperialistico.

Prima azione concreta cinese: per sviluppare la cooperazione cino-africana contro i cambiamenti climatici mondiali, Pechino costruirà a proprie spese in Africa cento progetti energetici basati sull’energia solare, del biogas ed idroelettrica.

Seconda misura: cento nuovi progetti scientifici-tecnologici, paritari sotto tutti gli aspetti, avviati in comune tra Cina ed Africa.

Terzo provvedimento concreto: Pechino concederà nel 2010 circa 10 miliardi di dollari in prestiti a tasso vantaggioso alle nazioni africane, mentre sempre la Cina cancellerà unilateralmente entro la fine del 2009 i crediti (a tasso zero, tra l’altro) da essa via via accumulati da molte nazioni dell’Africa, specie nell’area sub sahariana e nelle sue nazioni più povere.

Il ricco imperialismo occidentale che copia queste concrete misure cinesi a favore del continente Africa? Ma per favore…

Quarto intervento cinese, la riduzione a zero (zero) delle tariffe doganali applicate da Pechino rispetto al 95% dei prodotti africani esportati nel gigantesco subcontinente asiatico.

Il ricco imperialismo occidentale che copia questa concreta politica cinese a favore del continente Africa? Ma per favore…

Quinta azione politico-economica della Cina a favore dello sviluppo autonomo del continente africano, incrementerà di (nel 2010) altre venti unità il numero dei suoi centri di tecnologia agraria negli stati africani.

Sesto punto, la Cina fornirà gratuitamente equipaggiamenti medici e medicine contro la malaria per un valore di 73 milioni di dollari alle nazioni africane, oltre ad addestrare a sue spese 3000 dottori ed infermieri africani.

Settimo intervento di Pechino, questa volta a favore del settore scolastico africano: la Cina costruirà nel 2010 cinquanta scuole nel continente ed addestrerà a sue spese 1500 insegnanti africani, mentre tra il 2011 ed il 2014 il loro numero aumenterà fino a ventimila unità.

Infine la Cina ha proposto di lanciare un programma di ricerche e collaborazione culturale con l’Africa, al fine di supportare sul piano intellettuale e culturale la cooperazione tra i due attori internazionali.

Non è certo la rivoluzione, ma se (un grosso se…) tutti i potenti imperialismi occidentali adottassero le giuste, concrete e reali misure politico-economiche che ha adottato la Cina, i problemi annosi e devastanti della fame nel Terzo Mondo e dell’ipersfruttamento del continente africano si ridurrebbero notevolmente, sia sul piano quantitativo che qualitativo.

Ma dov’è la sinistra occidentale? Dove sono i celebri cantanti Bono e gli U-2 , fino a poco tempo fa occupati (a parole…) nell’aiutare le persone affamate del sud del nostro pianeta? Semplice, sono a Berlino, per celebrare il ventesimo anniversario del crollo del muro di Berlino e lo splendido “nuovo ordine mondiale” (o nuovo disordine mondiale?) che hanno contribuito a creare, seppur in misura assai modesta.

Ed i poveri africani del Terzo e Quarto mondo, le decine di milioni di donne, uomini e bambini che continuano ogni anno a morire di denutrizione e malattie perfettamente curabili?

Ma per favore: il “crollo del comunismo” val bene trenta milioni di morti per fame all’anno…

Fonte: “Chinese premier announces eight new misures to enhance cooperation with Africa”, in Quotidiano del Popolo del 9 novembre 2009. English. peopledaily.com.cn . Citato in www.lacinarossa.net