Cile, carabineros contro pinguinos

La prima protesta di massa che deve affrontare il presidente Michelle Bachelet . Fra martedì e ieri più di un milione di studenti delle scuole secondarie sono scesi per le strade di Santiago e delle altre città cilene per esigere una migliore qualità dell’educazione pubblica (una delle grandi vittime del pinochettismo) ed esigendo l’accesso gratuito ad alcuni servizi di base, a cominciare dai biglietti degli autobus. La brutale risposta dei carabineros, che hanno manganellato, gassato e bagnato con i cannoni ad acqua ragazzini che a volte nonavevano più di 12 anni (nella fotoApunasena degli scontri a Santiago), ha suscitato la violenta reazione non solo di padri e professori, che spesso si sono uniti alla protesta, ma anche della stampa e più in generale dell’opinione pubblica, critica per «la passività» con cui Bachelet ha affrontato la situazione, cominciata da due settimane. Ieri è saltata la prima testa: quella del capo delle forze speciali dei carabineros, di cui il capo della polizia Josè Alejandro Bermales, ha annunciarto le rimozione. La stessa presidente Bachelete ha diffuso un comunicato in cui esprime la «sua indignazione» per gli atti, documentati da foto e riprese televisive, in cui «giornalisti, fotografi e studenti hanno subito gli eccessi, abusi e ingiustificate violenze». Centinaia di studenti oltre a essere stati picchiati, sono stati arrestati. Oggi la Bachelet cerca di correre ai ripari avendo convocato un incontro fra i rappresentanti degli studenti e le autorità di governo. Gli studenti non vogliono fare la rivoluzione, chiedono solo una maggiore attenzione alla derelitta educazione pubblica: passaggi gratis sugli autobus, gratuità degli esami, più insegnanti e meglio retribuiti, miglioramento delle sedi dell’insegnamento secondario, la revoca delle leggi di Pinochet sulla scuola pubblica, che sono rimaste intatte nei 16 anni di democrazia e che Bachelet si era impegnata a riformare nella sua campagna elettoralemachenonha ancora toccato nonostante gli enormi introiti statali grazie ai prezzi record del rame. Era il 10 marzo 1990, con la dittatura ormai agli sgoccioli, quando il vecchio Pinochet a sole 48 dall’uscita dal palazzo della Moneda per far posto al primo presidente della rinascente democrazia, il democristiano Patricio Aylwin, fece approvare dalla giunta la cosiddetta «Loce», Ley Orgánica Constitucional de Enseñanza. Oggi, l’obiettivo delmovimento degli studenti della scuola superiore cilena è abrogare la Loce, una legge che subordina l’educazione alle leggi dell’offerta e della domanda e garantisce la supremazia della «libertà d’insegnamento» sul diritto ad un’educazione degna. L’educazione in Cile è formalmente obbligatoria fino ai 18 annim0 per tutti coloro che si trovano in situazioni economiche difficil e nonpossono permettersi le scuole private, la vita scolastica è difficile se non impossibile. Scolari e cittadini di serie B. Dal 10 maggio i carabineros hanno cominciato a intervenire contro i pingüinos. come se si trovassero di fronte a pericolosi e agguerriti sovversivi. Pinguini perché le uniformi che i ragazzi della scuola dell’obbligo indossano li fanno sembrare dei pinguini, soprattutto quando escono da scuola ed aspettano tutti insieme l’autobus. Che devono anche pagare…