Choc in Germania per i voli Cia

Furono molti di più di quanto non si pensasse i voli segreti della Cia In Germania e nel resto d´Europa per trasportare i presunti terroristi prigionieri in centri di tortura clandestini sparsi per il mondo: ben 453 gli scali nella sola Bundesrepublik.
Dalla Germania passò anche Abu Omar, il militante islamico sequestrato con la violenza in Italia. Le rivelazioni anticipate ieri dal settimanale Der Spiegel gettano olio sul fuoco alla vigilia della missione in Europa del segretario di stato Condoleezza Rice. E mettono in pericolo il tentativo di riconciliazione euro-americano.
La lista dei voli Cia viene da fonte insospettabile: la Deutsche Flugsicherung, l´autorità tedesca di controllo della sicurezza del traffico aereo. È stata fornita dalla Flugsicherung al governo in base di un´istanza di deputati della Linke, il partito di sinistra radicale di Oskar Lafontaine e dei neocomunisti orientali della Pds. 453 voli nella sola Germania sono più del doppio di quanto, prima di queste rivelazioni, si presumeva fossero stati (poco più di duecento nel complesso) i voli degli aerei di compagnie controllate dal servizio segreto Usa in tutta l´Europa.
Francoforte, la base militare Usa di Ramstein e infine Schoenefeld, l´aeroporto orientale di Berlino, sarebbero stati i tre scali più usati. Proprio da Ramstein sarebbe passato l´aereo usato per trasportare illegalmente Abu Omar fuori dall´Italia. Il militante islamico, rapito con la forza da agenti Cia il 17 febbraio 2003, fu trasportato alla base Usa di Aviano. E da là venne imbarcato su un Lear jet di una società vicina alla Cia, con denominazione di volo «Spar 92». L´aereo atterrò a Ramstein, poi Abu Omar fu caricato su un reattore con più autonomia, un Gulfstream, immatricolazione N85VM, con cui fu trasportato al Cairo.
Le rivelazioni creano gravissimi problemi sia alla visita di Condoleezza Rice, sia all´immagine dei governi europei: sempre più media tedeschi si chiedono come fosse possibile che il vecchio governo rossoverde di Berlino non sapesse nulla di tanti voli. Nella sua imminente visita in Europa ci si aspetta che il segretario di Stato venga fermamente esortato a fornire chiarimenti. Al ministero degli Esteri tedesco il clima di preoccupazione è fortissimo: l´amministrazione Bush, dicono fonti diplomatiche, si mostra ostinata a rinviare chiarimenti. Il che minaccia di sollevare un dibattito di fondo sulla stessa permanenza di truppe Usa e sull´uso dello spazio aereo tedesco. Difficile anche la posizione tedesca: il nuovo governo ha tempo fino al 21 febbraio per chiarire al Consiglio d´Europa quanto il precedente esecutivo sapesse dei voli segreti.
Ma non sono solo gli europei a contestare Washington anche l´American Civil Liberties Union, uno tra i più importanti gruppi Usa per i diritti civili ha fatto causa alla Cia.