CARACAS—Un’alleanza militare per difendere l’America Latina dal nemico imperialista. È l’ultima boutade del presidente Hugo Chàvez contro gli Stati Uniti. Ieri il vulcanico leader venezuelano ha invitato Nicaragua, Bolivia e Cuba «a elaborare una strategia di difesa comune» per contrastare l’egemonia americana nella regione ed eventuali attacchi. «Il nemico è sempre lo stesso — ha detto Chàvez —: l’impero degli Stati Uniti. Se attaccano uno di noi, sarà come se avessero colpito tutti e noi li attaccheremo».
La proposta di Chàvez arriva qualche giorno dopo la sua esternazione contro la Colombia, accusata di voler invadere il Venezuela insieme agli americani. Il clima tra i due Paesi è tesissimo. Il governo
di Bogotà, ieri tramite il ministro degli Esteri colombiano Fernando Araujo, ha fatto sapere che il presidente Alvaro Uribe si limiterà a rispondere agli attacchi di Chàvez sul piano diplomatico. Araujo ha annunciato un possibile incontro con il suo collega venezuelano Nicolas Maduro, che come lui si trova da sabato scorso alla riunione dell’Unione delle nazioni sudamericane (Unasur) a Cartagena.
A soffiare sul fuoco ha contribuito, ieri, anche il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, che in questi giorni si trova a Caracas per firmare una serie di accordi con Chàvez. «Il governo colombiano sta creando tensioni di ordine militare alla frontiera marittima tra i nostri Paesi», ha detto Ortega in riferimento al blocco della Marina militare colombiana ai pescherecci nicaraguensi in alcune isole disputate da entrambi i Paesi. Ortega ha accusato Bogotà di non rispettare una decisione del dicembre scorso della Corte internazionale di Giustizia dell’Aia, che aveva sancito la proprietà delle isole in questione. «Anche al presidente Ortega risponderemo per le vie diplomatiche», si è limitato a commentare Araujo.
Dall’inizio del 2008 non si contano le esternazioni di Hugo Chàvez. Qualche giorno fa ha rivelato: «Mastico coca ogni giorno, al mattino. E guardate come sto», ha detto mostrando i bicipiti. Poi ha aggiunto di ricevere «gelato Coppella» da Fidel Castro e pasta di coca dal presidente boliviano Morales.