«Chi si sarebbe aspettato una cosa del genere? E’ peggio di prima, non si è tenuto conto neanche delle fasce più deboli», così il segretario generale del Sunia, Luigi Pallotta, ha commentato la decisione di rimandare la questione degli sfratti a settembre. Secondo i dati del Sunia, attualmente le famiglie sfrattate in Italia sono circa 100mila, ma ci sono almeno 22 milioni di famiglie con il problema casa perché appartamenti in affitto, a prezzi abbordabili, non si trovano. «Il governo ha fatto un Dpef sulla famiglia, ma non si rende conto che la pietra di partenza è la casa», fa notare Pallotta.
Un problema che non riguarda solo i grandi centri urbani come Milano, Napoli e Roma, ma anche quelli più piccoli come Frosinone dove su un totale di 50mila abitanti nel 2004 ci sono state 100 sentenze per sfratto. Un dato che fa impressione se lo si paragona alle 4500 sentenze di Roma con la sua popolazione intorno ai 4 milioni. Nella solo città di Roma dal ’94 al 2004 le sentenze di sfratto per morosità sono state 40.000. Nell’83 su 20.400 sfratti quelli per morosità erano stati solo 1.700. Un segnale di come siano cambiati i tempi. Le case in affitto non si trovano e quando si trovano hanno dei costi elevatissimi. «E’ un problema strutturale. Le case ci sono, ma sono tenute sfitte per tenere alto il mercato. In tutte le città il numero di case è sempre più alto di quello delle famiglie in graduatoria. E’ una giungla», dice Massimo Pasquini della segreteria nazionale dell’Unione inquilini.
A Torino il numero di sfratti per morosità raggiunge l’80%. «Lo sfratto per morosità dice che non è il proprietario che specula e neanche l’inquilino che non se ne vuole andare. E’ lo specchio del mondo odierno. Gli inquilini si trovano a firmare contratti che poi non si possono permettere di mantenere. Ci sono 4mila proprietari che non beccano un soldo», fa notare Pasquini.
Tornando a Roma nel 2004 c’è stato un 50% di sentenze e di sfratti in più rispetto all’anno precedente. Su oltre 6.200 sfratti più di 3.500 erano per morosità. Secondo stime recenti, sono 2.600 persone che a Roma sono in graduatoria per la casa. Ma le persone in condizione di precarietà abitativa sono almeno 10mila.
La situazione non è certo migliore a Napoli, dove nel 2004 ci sono state 2.400 sentenze emesse, 4.830 richieste di esecuzione e 1.249 sfratti eseguiti. Mimmo Lopresti dell’Unione inquilini di Napoli dice che gli ultimi dati sulla città sono di 6/7000 sfratti. Anche qui la gran parte per morosità. «Il mercato delle locazioni è impazzito. Per un appartamento di tre stanze in periferia arrivano a chiedere 800 euro. Molti non ce la fanno. I contratti scadono e gli affitti raddoppiano di anno in anno».
E le case non vengono assegnate neanche a chi ne ha più bisogno. A Napoli il bando per assegnazione della casa è fermo al ’98. Molte famiglie stanno negli alberghi.
La situazione non è rosea neanche a Milano. Nel 2004 le sentenze di sfratto sono state 3.774 con un aumento del 32% rispetto al 2003. Le richieste di esecuzione circa 9mila e gli sfatti eseguiti con la forze pubblica 4.240. Il dato più recente sulla situazione milanese viene dal Sicet ed è di circa 10.800 sfratti in corso di esecuzione. Anche qui sono aumenati quelli per morosità. Tra il 2005 e il 2006 sono state presentate circa 7100 nuove domande di assegnazione per le case, il 39% proveniva da famiglie in morosità. «C’è un impoverimento generale che tocca anche il ceto medio – spiega Marco Pitzen del Sicet – in tempi di precariato uno magari ha una disponibilità, poi perde il lavoro e non si può più permettere l’affitto. Poi ci sono gli stranieri che affittano le case per i ricongiungimenti familiari e anche loro alla lunga non ce la fanno a pagare l’affitto». A Milano l’assegnazione non è ferma ma di fronte alla domanda di alloggio l’offerta si aggira intorno ai mille alloggi l’anno. Le domande per i casi di emergenza, riconosciuti dal Comune, sono quasi il doppio.
In Lombardia come in tutta Italia c’è un a calo di domande di sfratto per finita locazione. Ma non c’è da soprprendersi, visto che, come abbiamo visto, le case si affittano sempre meno.