Caro Walter, innanzitutto auguri. Sai che sono sinceri, come sai che NON sono sinceri molti degli auguri (ben più autorevoli) che vai ricevendo dalle gerarchie del futuro partito, di cui sarai segretario.
Avevi dichiarato che, fino al tuo discorso di mercoledì, saresti rimasto “in ascolto”. In realtà avevi già preso la tua decisione, ma ho voluto lo stesso mandarti una lettera personale per sconsigliarti la candidatura: rischiavi di infilarti in una trappola. Ne resto convinto, e provo a chiarirne il perché, in questa lettera aperta.
Lo scopo delle tue scelte è contribuire al successo elettorale del centro-sinistra alle prossime elezioni, nel 2011 o quando cadrà il governo Prodi. Oggi il centro-sinistra, secondo il più recente sondaggio che conosci meglio di me, è lontano dal centro-destra di ben 18 punti. Solo un anno e mezzo fa, cioè due mesi prima delle passate elezioni, aveva toccato un vantaggio di venti punti.
Basta fare due più due: in un anno e mezzo il centro-sinistra ha perso quasi il quaranta per cento dei consensi che aveva. Grazie alla politica sciagurata dei suoi gruppi dirigenti. Che non a caso costituiscono il ceto politico più disprezzato dai propri elettori e dalla propria base dell’intera (e secolare) storia della sinistra italiana. Del resto, se non avessero avvertito il carattere ormai travolgente e irrecuperabile di tale disprezzo, non ti avrebbero candidato con improvviso ed ecumenico voltafaccia.
Ma questo è il punto (un primo punto). Tu in questo modo vieni proposto come il LORO candidato, il candidato di Rutelli e D’Alema, di Marini e Fassino. Cioè del gruppo dirigente che ha fatto perdere al centro-sinistra il quaranta per cento dei consensi. E se verrai anche parzialmente assimilato a loro nell’opinione della gente, non avrai nessuna chance di battere Berlusconi.
Oggi la tua forza, infatti (e come sai meglio di me) nasce proprio dal tuo essere (ed essere percepito) come diverso ed alternativo a quel ceto politico. Loro sono percepiti (e sono, temo) i “politici” nel senso spregiativo che ha assunto il termine: i politicanti, insomma. Attaccati come cozze alle poltrone.
Tu, invece, innanzitutto come il Sindaco, che vuole trasformare la politica, rilanciandola e rinnovandola come servizio ai cittadini. Perché solo così si prosciuga la palude che alimenta il crescente qualunquismo (di cui i “politici” politicanti sono i responsabili, non chi ne denuncia le malefatte).
Dunque, se tu avessi aspettato ancora, il nuovo Partito democratico sarebbe certamente nato maluccio, con uno scontro alla primarie tra candidati di nomenklatura (Bersani, Finocchiaro, Franceschini, Letta, Parisi, perfino Fassino e Rutelli, ma forse con un candidato che li contrastasse, e non senza possibilità – io ho avanzato il nome di Furio Colombo), ma ciascuno di loro, nelle primarie vere per il premier, sarebbe stato travolto dalla tua popolarità di Sindaco e politico FUORI CASTA. E battere Berlusconi (o chi per lui), benché arduo, sarebbe stato possibile.
Perché il problema del centro-sinistra, la zavorra che lo trascina nel baratro, è la nomenklatura del centro-sinistra. Finché non viene SOSTITUITA (massicciamente: quasi tutta), la sconfitta è garantita.
Ora, non appena segretario del Partito democratico, diventerai corresponsabile della politica di questo pezzo della disprezzatissima “casta”. E rapidamente sarai percepito dagli elettori (quasi) come loro. Oppure prenderai le distanze ogni giorno dai loro modi oligarchici, inetti, patetici, ma allora il governo Prodi non reggerà neppure un anno.
Perché il tuo discorso di Torino/Lingotto è stato tutt’altro che il “compitino” di cui Berlusconi (evidentemente preoccupatissimo). Ma basterebbero due valori, che in quel discorso hai più volte ribadito come irrinunciabili, LEGALITA’ e LAICITA’, per entrare in rotta di collisione frontale non solo con il governo Prodi ma con la politica del centro-sinistra degli ultimi dieci anni (almeno).
Perché, due legislature di leggi contro la giustizia votate nove volte su dieci con squallore bipartisan, e un anno di governo Prodi senza che sia stata abrogata nessuna delle leggi-vergogna (e/o ad personam) berlusconiane, e una “riforma” Mastella che si batte per la pole position dell’obbrobrio con la “riforma” Castelli, significano che la parola legalità, se presa sul serio (come nel tuo caso), vuol dire opposizione radicale a questo centro-sinistra. Il braccio destro del più potente vice-presidente della storia degli Stati Uniti è stato condannato a due anni e mezzo di carcere per l’equivalente di “false dichiarazioni a pubblico ministero”, da noi uno sport nazionale. E per il falso in bilancio si rischiano vent’anni. Cosa aspettiamo ad imitare gli Stati Uniti in queste cose, o a non pronunciare più la parola “legalità”?
Se poi vogliamo prendere sul serio la parola laicità, in molti casi con questo centro-sinistra siamo alla incompatibilità pura e semplice.
Del resto, in un anno di governo di centro-sinistra, quanto potere è stato tolto alle mafie? E’ stato stroncato il nuovo schiavismo (i “lenoni” della nuova prostituzione e il nuovo caporalato dei cantieri e dei campi configurano un vero e proprio traffico di carne umana)? Di quanto è migliorata la sanità eguale per tutti (che in certe zone del sud è a livello di lazzaretto)? Di quanto è stato ridotto il baratro di una diseguaglianza sociale incamminata verso indecenze “cinesi”? Di un’informazione televisiva degna del nome non provo neppure a parlare…
E’ possibile, naturalmente, che la previsione sia un’altra. Che dia per scontate le elezioni entro la prossima primavera, visto il carattere sgangherato dell’attuale centro-sinistra. La tua candidatura per il 14 ottobre diventerebbe allora realismo. Ma un realismo che, per prolungarsi in chance di vittoria contro il centro-destra, dovrà fare i conti con i risultai elettorali e le più serie indagini demoscopiche. Unanimi nel sottolineare che il centro-destra continua a perdere voti e consensi, ma continua ad aumentare il vantaggio sul centro-sinistra perché quest’ultimo sta perdendo i propri elettori ogni giorno, in modo esponenziale, a rotta di collo. Non gli introvabili elettori “moderati” di una rincorsa a destra, ma i moderati veri, tipo Piazza san Giovanni 14 settembre 2002, che chiedevano solo di prendere sul serio i valori della Costituzione. Moderatissimi, dunque, ma intransigenti. E che, se resta l’attuale nomenklatura del centro-sinistra, sempre più eviteranno le urne. Basterebbe legalità e laicità (non a parole, però), e un minimo di equità sociale in più, per ritrovarli tutti.
Rinnovandoti i miei auguri più sinceri.