Sovraffollamento da record per le 207 carceri italiane. La popolazione penitenziaria sta sfiorando le 60mila presenze. Il dato più alto negli ultimi dieci anni. Al punto che il nostro Paese ha una densità penitenziaria tra le maggiori (133,9%) in Europa. Lo ha denunciato ieri il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). Così, a qualche settimana di distanza dalla approvazione della legge ex Cirielli, che stabilisce pene più severe per i recidivi, si scopre che in media per ogni tre posti letto ci sono quattro detenuti. La soglia limite è stata già passata da tempo in sei regioni. Campania in testa con 7.356 le presenze a fronte di una tollerabilità di 6.763. Seguono Lombardia (8.746 contro 8.470) Toscana (4.040 invece di 3.943), Veneto (dove i detenuti sono 2.696), Friuli Venezia Giulia (853 persone contro 800) Trentino Alto Adige (416 a fronte di 318). Per gli ospedali psichiatrici giudiziari, la situazione più grave è quella di Reggio Emilia: 140 posti disponibili e 194 detenuti presenti, con un indice di affollamento del 138,57%.
Secondo i dati del Dap, inoltre, non cambia molto tra penitenziari maschili e femminili. Tra i 190 istituti con sezioni maschili, 143 stanno per esplodere. In sintesi: 47.320 detenuti su 53.780 vivono in condizioni «non regolamentari». In 15 penitenziari, poi, il sovraffollamento è superiore al 200%. Per ogni posto disponibile, due persone sono dietro le sbarre. Sulla lista nera, il carcere siciliano di Mistretta dove si tocca il picco massimo delle presenze con un indice del 281,25%. Quanto alle detenute, vivono in situazioni non a norma di legge 1523 su 2843. E in due istituti, quello di Forlì e di Vercelli, si è raggiunto un indice di sovraffollamento pari rispettivamente al 240% e 219%.
In queste circostanze, non sorprende che le condizioni di salute della popolazione carceraria siano sempre più precarie. Tra le malattie più diffuse in cella, l’Aids: ne è affetto il 30% delle persone in cella. Inoltre, mentre l’alcolismo coinvolge appena un migliaio di carcerati, i tossicodipendenti sono in aumento ( 15.558 ) e i suicidi sono stati trenta dall’inizio dell’anno.
Non aiuta l’emergenza in atto la lentezza dei processi. Il 36% dei detenuti, infatti, è in attesa di giudizio ( 57,6% di loro sono imputati giudicabili, il 29,8% appellanti e il 12,6% ricorrenti).