Carcere di Gerico, Israele prende Saadat

Ahmed Saadat dopo il voto in carcere alle ultime elezioni palestinesi

GERICO (Cisgiordania) – Alla fine Ahmed Saadat si è arreso ai militari israeliani che avevano assediato il carcere di Gerico, in Cisgiordania, dove il leader del Fronte popolare per la liberazione della Palestina era detenuto. Saadat, accusato di essere il mandante nel 2001 dell’omicidio del ministro israeliano per il Turismo, Rehavam Zeevi, aveva minacciato di farsi uccidere piuttosto che arrendersi: invece in serata si è consegnato ai militari israeliani uscendo dal centro di detenzione con le mani alzate. L’esercito ha voluto prenderlo in consegna insieme a quattro suoi compagni di militanza – oltre all’ex consigliere di Yasser Arafat, Fuad Shobaki – per evitare che le autorità palestinesi li potessero liberare, come ventilato nelle settimane scorse.

DUE MORTI E MOLTI FERITI – Il bilancio degli scontri parla di almeno tre morti e 23 feriti. Due delle vittime sono poliziotti palestinesi, l’altra è un detenuto.

LA CONTROFFENSIVA PALESTINESE – Il blitz scatenato la reazione dei miliziani palestinesi: a Gaza e in alcune città della Cisgiordania ci sono stati violenti scontri con le forze dell’ordine dell’Anp e numerosi occidentali sono stati rapiti.

IL MONITO DI HAMAS – Intanto, un severo monito ad Israele affinchè non si azzardi a molestare il leader del Fronte popolare Ahmed Saadat è stato però lanciato da Gaza dal premier incaricato palestinese Ismail Haniye, un dirigente di Hamas. Haniye ha convocato una conferenza stampa straordinaria per commentare i drammatici eventi ancora in corso a Gerico. Assente invece dai Territori il presidente palestinese Abu Mazen, che si trova impegnato in una visita in Europa. Khaled Meshaal, il capo dell’ufficio politico del gruppo islamico, ha poi chiesto ai palestinesi di radunarsi attorno alla prigione di Gerico.

«COLPA DI USA E GB» – Un portavoce del ministero degli Interni palestinese ha puntato il dito contro Stati Uniti e Gran Bretagna: «Sappiamo che i soldati americani e britannici responsabili della difesa del carcere si sono ritirati 15 minuti prima dell’assalto – ha affermato il funzionario – Hanno quindi una responsabilità morale e giuridica per le vittime di questo attacco, perché loro sono in contatto continuo con i soldati israeliani e quindi sapevano cosa stava accadendo». La stessa posizione è stata assunta dal presidente dell’Anp, Abu Mazen, a cui ha risposto il governo britannico: gli osservatori internazionali se ne sono andati – ha sostenuto il ministro degli esteri Jack Straw – perché nonostante le nostre ripetute richieste non erano garantite le condizioni di sicurezza.

ATTENTATI NEL MONDO – Anche lo stesso Fronte per la liberazione della Palestina ha preso posizione e ha fatto sapere che se Ahmed Saadat dovesse perdere la vita nell’operazione militare israeliana in corso a Gerico l’organizzazione darebbe subito avvio ad una ondata di attentati anti-israeliani nel mondo. Sarebbero allora colpite sinagoghe, ambasciate e linee aeree. Se Saadat o uno dei suoi compagni che sono rinchiusi con lui a Gerico fossero colpiti, ha aggiunto il portavoce che ha diramato la posizione del Fronte, l’Fplp cercherebbe di attentare alla vita di Shaul Mofaz (ministro israeliano della Difesa), di Moshe Yaalon (ex capo di stato maggiore della difesa, ora generale a riposo) o anche di Uzi Landau, un deputato nazionalista del Likud. I Paesi occidentali hanno invitato i propri concittadini a lasciare i Territori. Anche la Farnesina ha auspicato il rientro in patria di tutti gli italiani presenti a Gaza.
14 marzo 2006