Il ministro del lavoro Damiano traccia il bilancio dei primi tre mesi di ispezioni: scoperti 1.318 lavoratori in «nero»
«Nel periodo compreso tra il 12 agosto e il 30 novembre, sono state effettuate 6.989 ispezioni nei cantieri». Il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, illustra i risultati delle iniziative del governo attraverso il provvedimento di sospensione dei lavori nei cantieri edili irregolari.
«Le aziende presenti nei cantieri – ricorda Damiano – erano 9.703, di cui 4.360 regolari e 5.443 irregolari, pari al 55%. Abbiamo scelto di fare relazioni periodiche per verificare il rapporto tra le normative e la loro attuazione. Nel mese di novembre, abbiamo assistito a un’accelerazione dei controlli che ha portato a un aumento del numero dei cantieri visitati. Da una parte – sottolinea – c’è stata un’azione determinata ed efficace che ha visto un aumento delle persone coinvolte, dei giorni e delle ore dei controlli sempre più imprevedibili per monitorare esattamente il settore. Dall’altra, abbiamo l’aspetto negativo dell’aver riscontrato un alto tasso di irregolarità».
Sempre tra il 12 agosto e il 30 novembre, si è provveduto a sospendere il lavoro, per la presenza di lavoratori non risultanti dalle scritture contabili in misura pari o superiore al 20% del totale dei regolari, in 423 casi, più 2 per reiterate violazioni del decreto legislativo 66/2003. In particolare, si è passati da 28 provvedimenti al 20 settembre, 88 al 18 ottobre, 228 al 31 ottobre, fino ad arrivare a 423 al 30 novembre. Con un incremento dell’86%, nell’ultimo mese considerato, rispetto al periodo precedente.
Le aziende destinatarie del provvedimento occupavano 4.864 lavoratori, dei quali 1.318 irregolari (di cui 326 clandestini). La revoca del provvedimento di sospensione dei lavori, per avvenuta regolarizzazione, si è avuta in 149 casi (35,2%). Le aziende irregolari, con presenza di lavoratori in nero, sono state destinatarie di 950 provvedimenti con i quali sono state irrogate maxisanzioni per un importo di 5.074.258 euro. Le sanzioni amministrative complessivamente irrogate alle aziende ispezionate sono state pari a 6.488.642 euro, di cui 5.821.381 per violazioni dell’articolo 36 bis. La regolarizzazione dei lavoratori in nero si realizza anche attraverso l’ottemperanza agli obblighi di natura prevenzionistica. Nel corso delle ispezioni, infatti, l’inadempimento di tali obblighi ha comportato l’adozione di 282 provvedimenti sanzionatori per omessa sorveglianza sanitaria e 238 per omessa formazione e informazione, per un importo pari, rispettivamente, a 212.340 euro e a 287.313 euro.
Quanto alle posizioni Inps dei lavoratori impegnati nei cantieri edilizi, emerge un saldo occupazionale di 69.266 lavoratori, riferiti ai mesi di settembre, ottobre e parzialmente novembre, degli anni dal 2005 al 2006. Dai 33.465 lavoratori regolari del 2005 si è passati ai 69.266 dell’anno in corso, con un aumento del 106,9%.
«Il dato – spiega il ministro – indica che l’edilizia tira e che c’è un tasso di regolarità che affiora. Ben 36.000 persone che risultavano sconosciute agli elenchi dell’Inail sono così passate dal nero al chiaro». E l’Inps incassa il 105,2% in più.