Call center Alicos. Lettera a Marini e Bertinotti

Gentili Onorevoli Franco Marini e Fausto Bertinotti,
siamo i rappresentanti sindacali Cgil e Cisl di Alicos s.p.a, un’azienda, partecipata al 40% da Alitalia e al 60% dal gruppo Almaviva Cos, che gestisce il n° 06 2222 di Alitalia (Prenotazioni e biglietteria) nonché altri servizi attinenti il trasporto aereo. Il Primo Maggio rischia di essere per noi non un giorno di festa, ma una triste data che ricorderemo come una cocente sconfitta sindacale e uno schiaffo alla nostra dignità di cittadini e lavoratori.
Da circa 4 mesi chiediamo il rinnovo del contratto collettivo nazionale che ci è applicato (Assaereo), scaduto da più di 42 mesi. Abbiamo rispettato la legge che regolamenta il diritto di sciopero, fatto proteste civili, siamo stati ricevuti dal prefetto di Palermo e siamo arrivati fino al tavolo del ministero delle attività produttive. Fin qui niente di eccezionale, ma forse è opportuno ricordare la situazione palermitana, dove trovare un lavoro dignitoso non è facile, e chi riesce a trovare anche un part time, non in nero, si ritiene fortunato.
Siamo 500 lavoratori quasi tutti part time e 300 a progetto, i primi senza alcuna speranza di avere il tempo pieno, gli altri, che non riusciamo ad organizzare perché privi di diritti sindacali. La consapevolezza l’abbiamo acquisita con le assemblee e gli scioperi, tutti molto civili, regolari e senza abusare delle regole. Abbiamo perso decine di ore di lavoro, e ridotto i nostri già magri salari per combattere la battaglia del rinnovo. Siamo quasi tutti laureati, parliamo almeno l’inglese più altre lingue per i mercati stranieri, il tutto per circa 500 euro al mese e senza prospettive di crescita. Dobbiamo abbandonare Palermo? Forse anche l’Italia? Come possiamo cambiare le cose? Con i bulloni e le sommosse di piazza? Civilmente non si ottiene nulla?
Ci rivolgiamo a voi perchè siete stati sindacalisti e adesso siete chiamati a ricoprire la 2° e la 3° carica dello Stato. Nella nostra piccola realtà siamo riusciti a fare l’unità sindacale, vera: continuiamo a combattere fianco a fianco nell’interesse dei nostri colleghi lavoratori, che rappresentiamo (ufficialmente solo i dipendenti) al 95%.
Il primo maggio Alicos ha deciso di applicarci un altro contratto, quello delle Telecomunicazioni, vanificando 5 anni di professionalità acquisita e costringendoci a rinegoziare istituti e diritti contrattuali già conquistati. Non sarà un rinnovo di contratto, sarà una sostituzione di contratto senza garanzie. Abbiamo sollecitato Alitalia in tutti i modi, ma la compagnia è presa solo dalla riduzione dei costi.
Di recente è successo un altro avvenimento che ci ha disgustato. L’Alicos è un’azienda sana e con il bilancio in attivo, per non tornare indietro nelle sue posizioni, e considerata la strenua resistenza che stiamo opponendo, ha cominciato a chiamare i singoli lavoratori, per fare firmare loro un documento per un passaggio temporaneo a 8 ore e l’applicazione del contratto Tle, aggirando la nostra lotta.
La Sicilia è terra di conquista di imprenditori spergiudicati che beneficiano di contributi pubblici per assumere a costo ridotto i lavoratori. Ne ha beneficiato in maniera indiretta anche Alitalia, azienda a guida statale. Vi chiediamo di sensibilizzare l’ingegner Cimoli, per porre rimedio a questa situazione. Chiediamo rispetto. Chiediamo il riconoscimento della nostra dignità.
Vogliamo guardare con speranza al futuro, contribuire a una crescita sana. E’ un appello che rivolgiamo noi giovani lavoratori a voi, ex sindacalisti, oggi responsabili delle sorti, anche sociali, del nostro paese.

Rsa Cgil Barbara Apuzzo,
Rsa Cisl Vincenzo Maisano.